Gesuiti – Commento al Vangelo del 1 Marzo 2019

È lungo il cammino, seguendo Gesù, percorrendo la strada sterrata e più in là, ecco, lo scorrere sereno del fiume da oltrepassare.
Da lontano puoi riconoscerlo per il suo seguito, in tanti vanno incontro a Gesù per ascoltare cosa ha da dire: gente di ogni tipo, adulti, bambini, sani e malati, indigenti e benestanti, persino i sapienti lo circondano.

Proprio i sapienti prendono parola e domandano; tra le tante leggi su cui mettere alla prova la sua fedeltà a Dio, scelgono proprio quella del ripudio.
Gesù risponde raccontando la fedeltà di Dio all’uomo attraverso la semplicità dell’intenzione creativa di Dio: l’uomo e la donna creati per amare, uguali nel cuore e nella dignità, uguali nella capacità di assumersi delle responsabilità, uguali nella possibilità di camminare ed avanzare lasciando il passato alle spalle, uguali nella capacità di tramandare la novità. E così da uno si può esser due e i due saranno una carne sola, una nuova identità, terza rispetto ai primi due.

I discepoli continuano a non comprendere e nell’intimità della compagnia con il maestro chiedono ancora chiarimenti. Sembra che il cuore rimanga duro dinanzi alla semplicità del vero, dunque Gesù torna a parlare della legge spiegando che ciò che viene consentito dalla legge, cioè l’atto di ripudio, è lo strumento per riconoscere l’incapacità di amare e lasciarsi amare. L’atto di ripudio paradossalmente giustifica l’adulterio perché lo prevede.

Allo stesso modo Dio permette la creazione della legge consapevole dei nostri limiti, per regolarne la gestione, nella speranza che decidiamo di oltrepassarli.
L’amore di Dio rimane fedele nonostante le nostre infedeltà e se da una parte giustifica, dall’altra ci richiama alla bellezza della sua idea originale di unità e di vita piena.

Mounira Abdelhamid Serra

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

Mc 10, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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