Oggi vediamo Gesù lottare e si scontrarsi apertamente, per mostrarci come siamo tante volte preoccupati da cose che, in fondo, non hanno un grande valore e ci distolgono da ciò che c’è di più autentico e profondo nella nostra vita. Diamo importanza a gesti superficiali, ci perdiamo un sacco di tempo, ma, alla fin fine, ciò che conta davvero è il precetto del cuore, il precetto dell’amore, quello che tocca i nostri desideri e la nostra capacità di entrare in relazione profonda col prossimo. I farisei dietro a tutte le loro leggi arzigogolate nascondevano l’incapacità di entrare in relazione vera, con l’uomo e con Dio.
A volte siamo così preoccupati di salvare la formalità esteriore, che ne rimaniamo ingessati. È come essere dei burattini, ingabbiati da tante regole e regolette. Come a certi pranzi o cene formali, dove non si può essere se stessi: seduti a una tavola perfettamente imbandita, vestiti bene, non si può fare una sbavatura, ma non si costruisce neppure nulla di vero con le altre persone.
Gesù ci invita a saperci fermare, abbandonare le maschere, prendere tempo per una relazione vissuta più in profondità , fatta di dialoghi, sguardi, presenza fisica. Prenderci anche del tempo di silenzio per pregare, dare respiro alla nostra interiorità di fronte a Dio, coi nostri desideri. Allora quel cuore, che tante volte è distante da Dio perché preoccupato da gesti superficiali, ritorna a Lui, trova ciò che veramente conta ed è essenziale.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]
Mc 7, 1-13
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbà n, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.