Gesuiti – Commento al Vangelo del 24 Gennaio 2019

Chissà come viveva Gesù quel sentirsi toccato da tanti mani? C’è modo e modo di toccare. Dal modo in cui si è toccati si capiscono molte cose del vissuto da cui proviene la persona che sta toccando.

C’è chi spinge, strattona, tira verso di sé: c’è una voracità, un’afflizione, un bisogno di attenzione, di essere visti, che l’altro sia tutto per me, in modo esclusivo. Forse la persona sta soffrendo davvero molto e non sa come uscirne. Chiede aiuto in modo esagitato perché disperata.

C’è chi ha la mano pesante, palpeggia, pizzica: c’è bisogno di contatto fisico, di sentire l’altro presente, di stare connesso con una sorgente che dà sicurezza, come se la trasmissione dell’energia vitale avvenisse per conduzione, come se rimanendo in contatto si ereditassero le stesse qualità che l’altro possiede e che permettono di vivere meglio.

C’è infine chi sfiora, accarezza, usa delicatezza e gentilezza: è chi cerca l’incontro delle anime, l’intimità, lo sguardo. Il tocco si fa carezza, c’è una tensione tra il ricercare la presenza dell’altro e l’offrire la propria presenza per l’altro nel gioco della reciprocità. Più un bisogno di toccare, è un desiderio di comunione.

Gesù di fronte a tutto questo non rifiuta nessun tocco. Perché guarda la folla come fosse un’umanità neonata che riconosce il suo creatore e cerca di afferrarne il dito. Reagisce invece con decisione contro gli spiriti impuri che pretendono di “sapere” chi è lui, e azzeccano la risposta, ma lo vedono a distanza e si guardano bene dal toccarlo.

Flavio Emanuele Bottaro SJ

Rifletto sulle domande

  • Se ti trovassi tra la folla davanti a Gesù, come lo toccheresti?
  • Quale vissuto rivela il tuo tocco?
  • Quale grazia ti viene da chiedere oggi al Signore?

Ringrazio

Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

Mc 3, 7-12
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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