Omelia del Card. Bassetti al centenario del Partito Popolare Italiano

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Omelia venerdรฌ 18 gennaio 2019

Nel centenario dellโ€™Appello ai ยซliberi e fortiยป

e nel 60ยฐ anniversario della morte di don Luigi Sturzo

Roma, Basilica dei Santi XII Apostoli

Fratelli e sorelle carissimi, questa antica basilica dedicata ai Santi dodici Apostoli, posta nel cuore della Roma cristiana, ci ricorda le gesta dei primi seguaci del Signore, che hanno avuto il coraggio di annunziare la Parola del Vangelo in tutto il mondo allora conosciuto. Porta perรฒ anche il segno di memorie recenti: ha conosciuto infatti la preghiera nascosta, e non per questo meno intensa, di un gruppo di credenti, guidati dal sacerdote siciliano don Luigi Sturzo, mentre intendevano mettersi allโ€™opera per offrire il loro servizio politico allโ€™Italia del primo dopoguerra lacerata da divisioni ideologiche, economiche e sociali.

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Nel centenario di questo episodio, passato alla storia come lโ€™appello ai ยซLiberi e fortiยป, e nel 60ยฐ anniversario della morte di don Sturzo, ci siamo raccolti oggi in questo sacro tempio per riaffermare quanto la Parola del Signore abbia la forza di liberare il nostro spirito dal male del peccato, e quanta capacitร  essa abbia di penetrare nelle pieghe della societร  per farla rivivere e per rendere la vita di ognuno piรน umana e piรน santa.

Nella pagina proclamata oggi, lโ€™evangelista Marco racconta come Gesรน, arrivato a Cafarnao ed entrato in una casa, annuncia la Parola di Dio e guarisce un paralitico.

Si tratta di uno dei miracoli piรน importanti dellโ€™attivitร  di Gesรน in Galilea, perchรฉ non soltanto comporta la guarigione da una situazione incurabile, ma anche, e soprattutto, la liberazione da quella che si puรฒ descrivere ugualmente come una forma di paralisi: la condizione che viene dal peccato. Come aveva giร  notato Clemente di Alessandria, ยซlโ€™arte del medico, secondo Democrito, guarisce le malattie del corpo; la saggezza libera lโ€™anima dalle sue ossessioni. Ma [Gesรน Cristo], Sapienza e Parola del Padre che ha assunto la carne umana, si prende cura dellโ€™intera natura della sua creatura. Il Medico dellโ€™umanitร , il Salvatore, guarisce congiuntamente corpo e animaยป (Commento a Marco; cf. Oden โ€“ Hall, Mark. Ancient Christian Commentary on Scripture, 29).

Gesรน, che opera con il cuore, la misericordia e la potenza del Padre, si prende cura della persona in tutte le sue dimensioni: non solo quella corporea e fisica, ma anche quelle piรน profonde e spirituali. Ecco perchรฉ la pagina della guarigione del paralitico si presta aย  una lettura ulteriore.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che tutto questo avviene in una cittadina della Galilea, Cafarnao, quella che lโ€™evangelista Matteo chiama ยซla cittร  di Gesรนยป (cf. Mt 9,1). Si noti invece che nella scena immediatamente precedente alla guarigione del paralitico, quella in cui lโ€™evangelista racconta la purificazione di un lebbroso, Gesรน si trovava ยซfuori, in luoghi desertiยป, perchรฉ ยซnon poteva piรน entrare pubblicamente in una cittร ยป (Mc 1,45). รˆ importante sottolineare che Gesรน รจ tornato in cittร  e non รจ rimasto fuori dal luogo abituale in cui gli uomini vivono!

Pur non abitando in una grande cittร  ellenistica dellโ€™Impero Romano nella Provincia della Giudea, non vuol dire che Gesรน fosse disinteressato alla vita di una cittadina come Cafarnao. Anzi, dobbiamo pensare che, abitando in quella polis, vi abbia anche in un certo modo esercitato un ruolo civile, che certamente si esprimeva attraverso lโ€™interessamento per la vita di quella povera gente, che viveva principalmente grazie alla pesca e ai commerci.

รˆ questo il passo che ci permette di ritenere ancora attuale lโ€™Appello di don Luigi Sturzo ai liberi e forti. Un messaggio che ci permette di cogliere in tutta la sua portata il valore storico-sociale dellโ€™opera di don Sturzo, un uomo che, dallโ€™esperienza concreta del suo vissuto di sacerdote, ebbe lโ€™intuizione di chiamare a raccolta i cattolici liberi dalle pastoie e dagli interessi di parte e forti nello spirito, per offrire un servizio allโ€™intero paese, lacerato da lotte sociali talora strumentalizzate da logiche di potere e da visioni contrastanti, sullo sfondo di uno scenario economico-sociale devastato dalla guerra e da povertร  diffusa.

Fu in questa chiesa che, alla vigilia del famoso appello, il servo di Dio don Luigi Sturzo, con il manipolo di seguaci, si ritrovรฒ a pregare per mettere tutto nelle mani di Dio, alla cui luce ogni umano impegno trova forza e vigore.

Anni dopo, ricordando questo episodio, scrisse: ยซDurante questโ€™ora di adorazione rievocai tutta la tragedia della mia vita. Non avevo mai chiesto nulla, non cercavo nulla, ero rimasto semplice prete: per consacrarmi allโ€™azione cattolica sociale e municipale avevo rinunciato alla cattedra di filosofia; dopo venticinque anni ecco che abbandonavo anche lโ€™azione cattolica, per dedicarmi esclusivamente alla politica. Ne vidi i pericoli e piansi. Accettavo la nuova carica di capo del partito popolare con lโ€™amarezza nel cuore, ma come un apostolato, come un sacrificioยป (L. STURZO, Politica e morale (1938), Coscienza e politica (1953), Edizioni Zanichelli, Bologna 1972, 106s.).

Da quella nascosta preghiera dinanzi al Santissimo Sacramento scaturรฌ una storia di impegno e dedizione alla causa del bene comune che tutti ben conosciamo e che ancor oggi richiama il nostro interesse e la nostra ammirazione. Sturzo concepรฌ la sua attivitร  sociale e politica come esigenza e manifestazione dellโ€™amore cristiano: non valore astratto, ma principio ispiratore dellโ€™azione concreta che porta ad impegnarsi per cambiare le sorti di questo mondo, specialmente riguardo ai piรน bisognosi. Lโ€™amore di Sturzo per i poveri non รจ infatti un epidermico sentimento di filantropia, nรฉ รจ dettato da un superficiale sentimentalismo, ma รจ un fatto consapevolmente cristiano fondato sulla ยซfratellanza comune per la divina paternitร ยป.

Egli collega lโ€™ordine naturale con quello soprannaturale e vede nella giustizia e nellโ€™amore quei valori che i cristiani, con lโ€™aiuto e lโ€™esempio di Gesรน, hanno il compito di attuare nella storia. Da queste premesse egli concepirร  lโ€™impegno politico come dovere morale e atto dโ€™amore. In epoca recente, parlando di don Sturzo, san Giovanni Paolo II ebbe a dire che ยซseppe infondere nei cattolici italiani il senso del diritto-dovere della partecipazione alla cosa pubblica al servizio della veritร  e dei piรน deboli, mediante lโ€™applicazione dei principi della dottrina sociale della Chiesaยป (Lโ€™Osservatore Romano, 22- 23 novembre 1982, 3).

Oggi, a distanza di cento anni, questo appello risuona nellโ€™animo di quanti hanno a cuore le sorti del Paese, ancora una volta lacerato e diviso; risuona nellโ€™animo di quanti sentono quella spinta ideale che vede nella difesa della vita e nella promozione umana il motivo di fondo di ogni impegno sociale.

Dobbiamo ringraziare il Signore per aver donato allโ€™Italia e alla Chiesa don Luigi Sturzo, che รจ stato insieme un uomo di Dio e un sacerdote che si รจ fatto annunciatore e testimone dellโ€™amore del Signore verso gli uomini. Con tutta la sua vita ha affermato il primato di Dio e ha pagato di persona il suo impegno per la veritร , la libertร , la giustizia, lโ€™amore e la pace. Egli ha vissuto una spiritualitร  incarnata nel contesto sociale del suo tempo ed ha esercitato la sua caritร  pastorale attraverso un impegno culturale, sociale e politico dโ€™ampio respiro, animato dalla fede cristiana e ispirato al motto paolino, rilanciato da san Pio X, di instaurare omnia in Christo. ยซNella mia vita โ€“ affermรฒ piรน tardi il servo di Dio โ€“ ho chiesto incessantemente al Signore di essere sempre e soltanto, ovunque, sacerdote, alter Christusยป.

Carissimi, siamo di fronte alla storia di un uomo, di un sacerdote che ha percorso la strada della santitร  e dellโ€™impegno cristiano attraverso un particolare impegno pubblico; egli lo ha fatto per amore del Cristo che ha scorto sofferente nei suoi concittadini nudi e affamati, lo ha fatto per amore della Chiesa, nella compagine laicale del suo tempo fortemente divisa e in conflitto; lo ha fatto per il suo amato Paese, che vedeva preda delle fazioni piรน estreme, nellโ€™oscuramento dei valori della dignitร  umana e del progresso civile.

Ricordando quellโ€™ora intensa di preghiera, qui in questa insigne basilica chiediamo anche noi questโ€™oggi al Signore che volga il suo sguardo di amore e di misericordia sulla sua Chiesa e su tutta la societร  civile italiana perchรฉ possa ritrovare la via della concordia e della fraternitร , e ogni uomo e ogni donna di questo Paese possa sempre veder riconosciuti i propri diritti nella solidarietร  e nella giustizia.