Giorno liturgico
Feria propria del 10 Gennaio
Commento a cura del Rev. D. Llucià POU i Sabater (Granada, Spagna)
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione»
Oggi, ricordiamo che «chi ama Dio, ami anche il suo fratello» (1 Gv 4,21). Come possiamo amare Dio che non vediamo, se non amiamo a chi vediamo, immagine di Dio? Dopo che san Pietro rinnegasse, Gesù chiese se lui lo amava: «Signore, tu sai tutto, tu sai che io ti amo» (Gv 21,17), rispose. Come a Pietro, anche a noi Gesù domanda: «Tu mi ami?», e vogliamo risponderGli ora: «Tu sai tutto, Signore, tu sai che ti amo, nonostante le mie mancanze, ma aiutami a dimostrarlo, aiutami a scoprire i bisogni dei miei fratelli, a darmi veramente agli altri, ad accettarli così come sono, a valorarli».
La vocazione dell’uomo è l’amore, è vocazione a darsi, cercando la felicità degli altri, e quindi trovare la propria felicità. Come dice san Giovanni della Croce, «alla fine della sera saremo giudicati sull’ amore». Vale la pena farsi la domanda, alla fine della giornata, ogni giorno, in un breve esame di coscienza, come è andato questo amore, e concretizzare qualcosa a migliorare per il giorno successivo.
«Lo Spirito del Signore è sopra di me» (Lc 4,18), dirà Gesù, facendo suo il testo messianico. È lo Spirito dell’Amore che, così come fece del Messia «l’unto per portare la buona novella ai poveri» (cfr Lc 4,18), anche “riposa” su di noi e ci porta verso l’amore perfetto: come dice il Concilio Concilio Vaticano II, «tutti coloro che credono nel Cristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità». Lo Spirito Santo ci trasformerà come fece con gli Apostoli, in modo da poter agire sotto la sua mozione, dandoci i frutti e così, portargli a tutti i cuori: «Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22).
Lc 4, 14-22
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.