Dio l’eterno si è fatto mortale.
Dio il tre volte Santo si è fatto il Dio con noi. Il Dio che è Dio si è fatto uomo in Gesù: ecco l’incarnazione, ecco l’umanizzazione di Dio.
Con l’incarnazione Dio e l’uomo si sono legati indissolubilmente.
Egli ha assunto non solo il corpo, ma anche tutta la condizione umana: la nostra storia, i nostri sentimenti, le nostre fatiche, i nostri dolori, le nostre gioie.
È alla luce di questo mistero che vengono riletti i racconti dell’annunciazione e della visitazione, per comprendere cosa significa il “prendere carne” di Dio in mezzo a noi.
Dio si è fatto carne e questo ci deve richiamare con forza alla concretezza della vita umana, al riscoprire la quotidianità delle nostre vite come luogo di salvezza e in cui riconoscere la presenza del Signore che viene.
Ritiro di Avvento predicato da fr. Enzo Bianchi a Bose il 2 dicembre 2018.
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