Dehoniane – Commento al Vangelo del 6 Dicembre 2018

Il commento alle letture del 6 Dicembre 2018 a cura del sito Dehoniane.

S. Nicola, vescovo (memoria facoltativa)
I settimana di Avvento – I settimana del salterio

Attendere… aprire

Le parole del profeta Isaia ci permettono di comprendere meglio    il senso profondo delle parole del Signore Gesù che richiama, fedele a tutta la tradizione di Israele, la centralità fondamentale    di un cuore capace di ascoltare: «Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia» (Mt 7,24). L’immagine della parabola evangelica va completata con l’esortazione profetica: «Aprite le porte: entri una nazione giusta, che si mantiene fedele» (Is 26,2). La solidità e la sicurezza della «città forte» munita di «mura e bastioni» (26,1) è direttamente proporzionale alla disponibilità dei suoi abitanti ad aprire le porte. Porte aperte per condividere con tutti la gioia di vivere insieme, prosperare gli uni accanto agli altri e sperare gli uni per gli altri.

L’evangelista Matteo pone questo testo sul compimento della «volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21) a conclusione  del Discorso della montagna, che è la magna charta di ogni vita che si voglia fedele al vangelo. Verso la fine del suo Vangelo lo stesso Matteo metterà in chiaro che ciò che autentica la fedeltà alla volontà del Padre è la disponibilità a riconoscerlo nei «più piccoli» (25,40). Il fatto che il Cristo si identifichi nei più poveri e più piccoli obbliga i discepoli a una tensione continua ad aprire    le porte del proprio cuore, per trasformare le città in luoghi di accoglienza e non di autodifesa evitando così di doversi misurare con i bisogni degli altri. Con la parabola dell’uomo che costruisce la casa della propria vita sulla roccia o sulla sabbia, il Signore Gesù conclude ciò che si potrebbe definire il «progetto discepolo». Il Discorso della montagna si apre con le beatitudini e si conclude con questa parabola. In tal modo il Signore chiede a ogni discepolo di farsi carico della concretezza della sua fedeltà al vangelo. Esso passa attraverso un atteggiamento di generosità capace di lavorare sodo alla costruzione della propria personalità intesa come un luogo solido e sicuro: «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia» (7,25).

Proprio questa solidità interiore permette al discepolo una disponibilità che fa del suo cuore un luogo aperto all’accoglienza e alla condivisione, per evitare che si realizzi la profezia che conclude la prima lettura: «I piedi la calpestano: sono i piedi degli oppressi, i passi dei poveri» (Is 26,6). Prepararsi ancora una volta a celebrare il Natale del Signore non può certo farci accontentare di compiere qualche piccolo gesto di bontà. Accogliere ancora una volta il mistero dell’incarnazione esige uno sguardo attento su come stiamo costruendo e intrattenendo la nostra vita, perché sia realmente una casa solida e sicura ma, al contempo, aperta e accogliente. Questo vale per ogni discepolo nel suo cammino personale di conformazione alla volontà del Padre, ma vale pure per ogni comunità che si voglia fondare concretamente sul vangelo per trovarvi quella solidità nella fede che genera la solidarietà nella vita.

Verbo di Dio, tu hai preso carne nel seno della vergine Maria e hai preso casa tra di noi vivendo come uno di noi, senza accontentarti mai di essere solo come noi. Donaci di guardare a te per imparare, giorno dopo giorno, a lasciarci plasmare dalle tue parole e dai tuoi gesti, per crescere in quella capacità di accogliente apertura che ci rende tuoi discepoli. Vieni, Signore Gesù!

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 7, 21.24-27
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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