p. Lorenzo Montecalvo – Commento al #Vangelo del 5 Dicembre 2018

Il pane quotidiano è essenziale per la vita fisica. Senza il pane l’uomo viene meno lungo il cammino della giornata. Le parole di Gesù dette ai suoi discepoli sono piene di umana compassione: “Ormai da tre giorni sono con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni perché non vengano meno lungo il cammino”. Ma, come dice la Scrittura: “Non di solo pane vive l’uomo, ma anche di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Sin da quando ero giovane sacerdote ho avuto sempre la fame di nutrirmi con il pane della Parola di Dio e lo zelo di non mai rimandare i fedeli digiuni della Parola di Dio. Il Signore mi ha fatto sempre capire che, per crescere nella fede, bisogna nutrirsi quotidianamente della Parola di Dio e che il pastore deve spezzare ogni giorno il pane della Parola di Dio ai fedeli perché non perdano la fede.

È da due anni e più che il Signore, in maniera drastica, mi ha chiesto di non dare più il pane della sua Parola a una piccola comunità, ma a una folla costituita da zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati. Ovunque lo Spirito mi porti, vedo che la folla ha fame della Parola di Dio. Spesso mi si dice: “Il prete non ha compassione di noi perché non ha lo zelo di spezzare la Parola di Dio per e con noi”. Eppure il primo compito del prete è quello di insegnare la Scrittura, opportunamente e inopportunamente.

La parrocchia dove il pastore è accidioso nel dare ai fedeli il pane profumato della Parola di Dio diventa gradualmente una pianura di ossa inaridite. Nelle nostre parrocchie ci sono molti fedeli anoressici, cioè senza vita eterna. In questo Avvento il Signore grida a noi pastori di anime: “Il mio popolo perisce, perché siete senza compassione. Svegliatevi e date al popolo che vi ho affidato il pane della mia Parola”.

Prega per me, caro lettore, perché il Signore moltiplichi ogni giorno questo pane de IL GRANELLINO.

Amen. Alleluia.

P. Lorenzo Montecalvo  (Fonte)

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Mt 15, 29-37
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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