Il commento alle letture del 3 Dicembre 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito
Is 2,1-5; Sal 121,1-2.4.6-9; Mt 8,5-11
La liturgia feriale delle Santa Messe di avvento presenta la fede di un pagano in Cristo Gesù come modello della fede di ogni altro uomo, credente e non. La stessa fede viene posta dalla Chiesa in ogni celebrazione della Santa Messa immediatamente prima di accostarci a ricevere l’Eucaristia: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”. Il centurione ha la fede del soldato. Tutta la gerarchia militare si fonda sulla parola data che è vero ordine. Il superiore dice un parola, qualsiasi parola, e l’inferiore la esegue, obbedisce con immediato ascolto. Gesù è il Superiore Onnipotente di tutta la creazione. Non c’è elemento creato che non sia stato sottoposto a Lui. Lui comanda e anche gli atomi della materia si mettono in ascolto e con immediata obbedienza eseguono l’ordine ricevuto. Nell’esercito non è il superiore che corre da un luogo ad un altro. Chi corre invece è la sua Parola. Questa raggiunge ogni orecchio, la volontà la fa sua, e subito viene fatto quanto comandato. A Gesù non serve spostarsi. A Lui basta la Parola.
Il centurione ci riporta alla prima pagina della Genesi. Al Signore sono state sufficienti solo dieci parole e tutto l’universo visibile e invisibile, materiale e spirituale è stato creato. Non ha usato le mani il Signore per creare. Gli è stata sufficiente una sola Parola. Sia la luce e la luce fu. Ci conduce anche a quanto è avvenuto con Mosè in Egitto per la liberazione del popolo del Signore. Per mezzo di Mosè il Signore dava un ordine agli elementi della sua creazione ed essi subito si presentavano all’appello, eseguendo quanto ad essi veniva ordinato. Cristo Gesù partecipa della stessa onnipotenza di Dio. Nessuna differenza tra Lui e Dio. Lui è il Dio onnipotente. Lui è infinitamente più di Mosè e di tutti i profeti che lo hanno ricevuto. Tutti costoro parlavano nel nome del Signore. Gesù parla in suo nome, con la sua autorità di Dio, con ogni potere che il Padre ha messo nelle sue mani. La Parola di Gesù è creatrice, sanatrice, salvatrice, guaritrice. Con la Parola Gesù libera dalla lebbra, chiama in vita i morti, moltiplica il pane. A Gesù è sufficiente una Parola per dare vita in ogni morte.
Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli.
Noi camminiamo verso il Natale del Signore. Attendiamo la nascita del Salvatore e del Redentore dell’uomo. Dobbiamo andare incontro a Lui con una fede sempre nuova, pura, santa, viva. Dobbiamo credere che chi nasce è il Signore Onnipotente, il Figlio eterno del Padre, il Verbo attraverso la cui Parola tutto l’universo è stato creato. Lui viene per dare ad ogni servo del Padre gravemente ammalato la guarigione dal peccato e dalla morte. Il centurione, cioè ogni potenza umana scientifica, militare, economica, politica, sociale, spirituale, amministrativa, finanziaria, non può sanare l’uomo. Il centurione diviene così immagine, figura di ogni potenza che esiste nella creazione. Nessuna di esse può sanare, guarire il servo del Padre gravemente sofferente a causa del suo peccato. Urge allora che ogni potenza della terra e del cielo si pieghi dinanzi a Cristo Gesù e gli chieda di proferire la Parola della salvezza e della redenzione. Non c’è vera celebrazione dell’Avvento se ci avviciniamo al Santo Natale con un pensiero perverso nel cuore: che Gesù è una potenza come un centurione dinanzi ad un altro centurione. Gesù è la sola sorgente della Parola che può sanare i servi del Padre. Questa fede urge che venga messa in ogni cuore. Gesù è il solo che ha Parole di vita eterna. Tutti gli altri sono centurioni che nulla possono. Mai.
Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci una fede pura, santa, viva in Cristo Gesù.