Il Beato Angelico ambienta la scena sotto un portico, quello della casa di Maria, di cui si intravede anche l’umile camera. La loggia è perfettamente quadrata, sostenuta da colonne ionico-corinze e coperta da una volta celeste stellata, richiamo alla trascendenza.
La scena è bipartita dalla colonna centrale e i personaggi, entrambi nimbati, mantengono la posizione tradizionale: a sinistra l’angelo e a destra Maria.
La Vergine ha la veste rossa e il manto blu ed è seduta su un luogo ben delimitato da una tenda alle sue spalle, che dà quasi la dimensione del trono, mentre appoggia i piedi su un tappeto, che è segno della sacralità del luogo e tiene sulla ginocchia il libro di preghiere aperto, secondo l’interpretazione di S.Bernardo, sulle pagine con la profezia di Isaia: ‘Ecco la Vergine concepirà un figlio’.
L’angelo, con delle stupende ali iridescenti, che riprendono l’iconografia angelica dell’Antico Testamento, ha un atteggiamento di preghiera e devozione e si inchina di fronte a Maria, che a sua volta tiene le mani incrociate sul petto nella posa dell’humiliatio, cioè nel momento della risposta: “Eccomi sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto”.
L’Angelico ha affrontato diverse volte questo tema, ma qui inserisce, a sinistra della scena, le figure dei progenitori cacciati dal Paradiso terrestre, con l’intento di sottolineare il messaggio di salvezza rivolto a Maria: Maria sarà la Nuova-Eva e il figlio il Nuovo-Adamo. Il giardino edenico è caratterizzato anche dalle numerose specie di fiori, frutti e piante, tutti simbolici, tra i quali si vedono la palma e un albero di arance, simboli del Paradiso, mentre tra i piedi dei progenitori si notano delle mele, tradizionale immagine del peccato originale.
La rappresentazione dell’evento è in chiave trinitaria: al centro della composizione spaziale bipartita vi è Dio Padre, all’interno del bassorilievo decorativo, ma la sua presenza si nota anche nella mano che invia alla Vergine la colomba dello Spirito Santo, attraverso il quale il Verbo si fa carne.
Il raggio proveniente dalla mano di Dio congiunge diagonalmente lo spazio esterno con la loggia, illuminando con la luce dello Spirito il giardino dell’Eden a significare la redenzione dal peccato operata da Gesù, così come la presenza di una rondine richiama la primavera, il tempo dell’Incarnazione.
A cura di Micaela Soranzo