Tempo di Avvento e Tempo di Natale

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Il tempo liturgico di Avvento e Natale introduce al mistero dell’attesa di Dio e della sua “incarnazione” nella storia umana: Dio che si fa uomo per abitare con gli uomini è origine di quel misterioso scambio che rende ogni essere umano che lo accoglie partecipe della vita stessa di Dio.

Così, il Signore “viene” ogni giorno nella nostra vita e “verrà” glorioso alla fine dei tempi: questa attesa genera speranza, ossia una forza che orienta l’esistenza verso il suo fine ultimo.

In questa storia umana Gesù di Nazaret, che a Natale contempliamo nella fragilità del Bambino, è il volto visibile del Dio invisibile, splendore della sua gloria: i criteri di Dio non sono i criteri degli uomini.

1ª domenica di Avvento: La liberazione è vicina. L’Avvento è il tempo liturgico che invita a riflettere sul significato della promessa di un Salvatore: non è l’uomo l’artefice della sua liberazione, ma ci è reso possibile sperarla nel farsi vicino di Dio.

Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: Nulla è impossibile a Dio. Dio è alla ricerca dell’uomo. La trasformazione che la grazia può operare in noi ci è mostrata in Maria: in lei arriva a compimento il progetto di Dio riguardo all’umanità.

2ª domenica di Avvento: Preparare la via al Signore. L’Avvento ci insegna a invocare Dio come nostro liberatore dal peccato e dalla tristez44               Preparare la messa. Per il cristiano la salvezza è già donata attraverso Gesù: occorre solo imparare a “vedere la salvezza del Signore” all’opera ogni giorno nella nostra vita.

3ª domenica di Avvento: Rallegratevi, il Signore è vicino. Attesa e gioia sono i sentimenti che dispongono il cuore a credere nel Dio che si fa vicino: Dio, infatti, è fedele alla sua promessa e questo può creare in noi una gioia non effimera, ma che compensa ogni forma di impegno.

4ª domenica di Avvento: Il frutto della benedizione. La riconciliazione che Dio ci offre non è frutto dei nostri sacrifici, di qualunque natura essi siano, ma si realizza nella carne di Gesù: Egli è la nostra benedizione, nella sua incondizionata dedizione al Padre e agli uomini suoi fratelli.

Solennità del Natale del Signore: Venne fra la sua gente. Il paradosso del Natale è oggi più che manifesto: la gente che fa festa privilegia l’apparenza esteriore, ma disconosce il mistero profondo a cui la festa rimanda: la Luce viene nel mondo, ma il mondo preferisce le tenebre. Queste tenebre, tuttavia, non hanno vinto la luce!

Festa della Santa Famiglia: Alla ricerca di Gesù. La famiglia di Gesù orienta lo sguardo verso legami che dilatano le nostre relazioni in una dimensione più alta e universale: la ricerca di Gesù da parte di Maria e Giuseppe orienta anche noi ad una ricerca del vero senso e del fine della nostra esistenza.

Maria Madre di Dio: Custodire il mistero. Maria, capace di custodire in sé il mistero da cui è avvolta, diventa per noi modello della fede autentica e mediatrice della benedizione di Dio, della sua pace.

Epifania del Signore: Contemplare il mistero. La luce brilla sulla terra perché Dio ha posto la sua dimora in mezzo a noi mediante Gesù: i magi ci insegnano l’atteggiamento corretto della fede, la capacità di contemplare il mistero, perché esso orienti il nostro cammino.