Monastero di Bose โ€“ Commento al Vangelo del 24 Novembre 2018

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Resurrezione: abisso di luce, dietro la spessa coltre del dubbio e della domanda.

Resurrezione: per alcuni รจ lโ€™insperato, sperato; lโ€™incredibile, creduto; per altri, รจ un sofisma teologico, una trappola della casuistica escatologica, per vagliare lโ€™ortodossia dellโ€™insegnamento di quel rabbi scomodo, e magari per coglierlo in falloโ€ฆ

Resurrezione: il sogno e la promessa di Dio per ogni creatura oltre la morte.

Resurrezione: trasfigurazione di vita in Vita, che non si puรฒ dimostrare nรฉ provare, ma solo evocare e invocare, per immagini e allusioni.

Che ne sarร  di quanti si sono addormentati, alla sera della vita, nel sonno della morte? โ€œIgnoro dove siano coloro che ho amato e che sono morti. So soltanto che non sono nei cimiteri, anche se ogni giorno il sole si inchina davanti alle loro tombe per farne brillare i nomi. Dellโ€™aldilร  non immagino nulla, se non qualcosa di simile a quei campi che da tempo non sono piรน coltivati e di cui, anche cercando nei pesanti registri malva degli uffici comunali, non vi rintracceremo il proprietario. Gesรน Cristo misura questa terra incolta, che รจ sfuggita alla tirannia dellโ€™utile, con il passo lento del vagabondo che non ha altro da fare se non contemplare la vita dalle mille sfumatureโ€ (Ch. Bobin).

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Cosรฌ Gesรน narra quel Dio dei viventi che non รจ un Dio anonimo, ma il Dio dei nomi: โ€œil Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbeโ€ (v. 37), il Dio della storia, che sceglie di incrociare le storie e le biografie degli uomini, sino a farsi lui stesso carne, storia e incontro (cf. Gv 1,14). รˆ il Dio che viene incontro allโ€™uomo, anche nella morte, nel punto piรน lontano di ogni lontananza e nel recesso piรน isolato di ogni isolamento, perchรฉ ogni notte sia visitata e ogni tenebra illuminata.

Il Dio dei viventi รจ un Dio della memoria, agli occhi del quale i nomi del passato non sono archeologia, ma presente di una comunione che supera lโ€™interruzione della morte, โ€œperchรฉ tutti vivono per luiโ€ (v. 38). Gli amici del Signore vivono in lui, perchรฉ questo Dio รจ un Dio-in-relazione che non lascia cadere nellโ€™oblio alcun volto; nella sua passione per il perduto che devโ€™essere ritrovato, Dio รจ il pastore instancabile che va in cerca della pecora smarrita, per farsene carico, portandola in spalla, mentre assapora la gioia del ritrovamento (cf. Lc 15,4-7). Nella valle oscura della morte, potremo deporre le nostre paure, perchรฉ lui รจ con noi: ci fa riposare su pascoli erbosi e ci conduce con guida sicura, cosรฌ che bontร  e fedeltร  ci saranno compagne tutti i giorni della nostra vita, e potremo abitare ancora nella casa del Signore per la distesa dei giorni (cf. Sal 23,1-6).

Il Dio dei viventi โ€“ ci suggerisce ancora la risposta di Gesรน โ€“ non รจ unโ€™astrazione teologica, ma รจ il Dio raccontato dalle Scritture del Primo e del Secondo Testamento, che lasciano intravvedere โ€“ come attraverso una porta socchiusa โ€“ il mistero di un amore che ha vinto la morte:

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perchรฉ non abbandonerai la mia vita negli inferi,
nรฉ lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra (Sal 16,9-11).

fratel Emanuele

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Lc 20, 27-40
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน alcuni sadducรจi โ€“ i quali dicono che non cโ€™รจ risurrezione โ€“ e gli posero questa domanda: ยซMaestro, Mosรจ ci ha prescritto: โ€œSe muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma รจ senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratelloโ€. Cโ€™erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morรฌ senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morรฌ anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarร  moglie? Poichรฉ tutti e sette lโ€™hanno avuta in moglieยป.
Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: โ€œIl Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbeโ€. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Dissero allora alcuni scribi: ยซMaestro, hai parlato beneยป. E non osavano piรน rivolgergli alcuna domanda.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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