Il commento alle letture del 11 Novembre 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
VI HA GETTATO TUTTO QUELLO CHE AVEVA
1 Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44
Il Deuteronomio stabiliva che dinanzi al Signore non ci si doveva presentare a mani vuote. Ognuno invece doveva offrire il suo dono in misura della benedizione di Dio.
Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore, tuo Dio, nel luogo che egli avrà scelto: nella festa degli Azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne. Nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote, ma il dono di ciascuno sarà in misura della benedizione che il Signore, tuo Dio, ti avrà dato (Dt 16,16-17).
La donna è vedova e povera. Essa ha poco, quasi nulla. Il suo poco, il suo niente lo dona tutto al Signore. Gesù vede e dice ai suoi discepoli che essa ha dato più di ogni altro. Ogni altro dava del suo superfluo. Lei invece ha dato quanto possedeva per vivere. Questa donna è figura di Gesù Signore. Lui nulla aveva da offrire al Padre suo. Solo il corpo aveva e glielo ha offerto dalla croce. Anche all’uomo ha offerto tutto quanto aveva: il corpo. Glielo ha offerto nell’Eucaristia. Dono totale a Dio e gli uomini.
La Legge infatti, poiché possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici – sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno – coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà».
Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre. Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. A noi lo testimonia anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto: Questa è l’alleanza che io stipulerò con loro dopo quei giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò nella loro mente, dice: e non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità. Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato (Eb 10,1-18).
La donna povera e vedova è figura di ogni persona che consacra la sua vita al regno. Come Cristo ha solo il suo corpo da offrire al Signore e glielo offre per il Vangelo.
Diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Se il cristiano desse a Dio il suo corpo per il Vangelo, ponendolo però interamente nel Vangelo, la terra si inonderebbe di verità. Eppure a Dio basta veramente poco per redimere il mondo: il nostro nulla, il nostro niente. Sarebbe sufficiente che il giovane desse tutto il suo corpo a Cristo e la sua opera di salvezza produrrebbe molti frutti.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che molti giovani diano a Cristo il corpo per il Vangelo.