L’insegnamento di Gesù unisce insieme, in un unico comandamento, l’essenza della risposta di fede all’amore di Dio rivelato nella persona di Gesù stesso: amare Dio e amare il prossimo è l’unica “legge” della vita cristiana. La carità fraterna diventa l’espressione concreta del nostro amare Dio, e perciò la realizzazione di ogni esigenza morale: chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede (1 Gv 4,20). In questo senso ogni autentica fraternità ecclesiale diventa sacramento di salvezza.
Nel vangelo Gesù è esplicito: «Non c’è altro comandamento più grande di questo». Accogliere la rivelazione di Gesù, fondata sull’amore, è la risposta di fede adeguata all’amore di Dio riversato nei nostri cuori nel battesimo.
Nella prima lettura viene proclamato il noto testo che rappresenta la professione di fede di Israele: “Ascolta, Israele”. Esso afferma il primato di Dio nella vita del credente. In ogni tempo il credente è invitato ad “ascoltare” Dio, a riconoscerne la presenza attraverso i segni del suo amore e a rispondere con la vita.
Nella seconda lettura la vita stessa di Gesù è presentata come l’autentica offerta degna di Dio. Essa rappresenta un esempio determinante per la chiesa, chiamata ad essere sacramento, ossia segno efficace di questo amore per tutti.
Fonte: Servizio della Parola