Il commento alle letture del 20 Ottobre 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
CHIUNQUE MI RICONOSCERÀ DAVANTI AGLI UOMINI
Ef 1,15-23; Sal 8; Lc 12,8-12
Il martirio per la retta fede non è nato con Cristo Gesù, ma con lo stesso Abele, alle origini della creazione dell’uomo. Fu ucciso per invidia dal fratello Caino.
Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai». Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise (Gen 4,3-8).
Abele non dice una parola al fratello. Compie però opere gradite al Signore. Caino non può sopportare che Dio gradisca le opere del fratello e rifiuti le sue. Il Libro della Sapienza rivela che la sola presenza del giusto infastidisce l’empio, nel cui cuore sorge un desiderio di fare del male, che giunge anche fino l’eliminazione fisica.
Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure. Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di avere Dio per padre. Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà» (Sap 2,12-20).
Gesù manda i suoi apostoli nel mondo. Dovranno non solo annunziare il Vangelo, dovranno prima di ogni altra cosa viverlo. Dovranno testimoniare dinanzi ad ogni parola, legge, pensiero, volontà, desiderio iniqui degli uomini che essi sono governati dalla Parola del loro Maestro e Signore. Ogni tentazione al male dovrà essere da loro respinta. Non possono. “Sono discepolo di Cristo Gesù”: questa dovrà essere la loro unica e sola risposta. Il mondo non accetta contraddizioni e modi differenti distanti discordanti dal suo pensiero e sovente interviene infliggendo anche la morte.
Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Gesù parla ai suoi discepoli con divina chiarezza. Se loro non lo riconosceranno davanti agli uomini, Lui non li riconoscerà davanti agli Angeli di Dio. Da Lui sarà riconosciuto e accolto nel suo regno eterno chi sulla terra avrà testimoniato che solo Lui è la sua via, la sua verità, la sua vita, la sua luce, la sua speranza. La sua presenza di vero discepolo del Signore dà fastidio al mondo. Un solo cristiano in una città basta per illuminarla di luce divina. Questa luce dà fastidio al mondo delle tenebre e di certo esso farà di tutto per spegnerla. Il cristiano, sapendo questo, persevera nella sua testimonianza di figlio della luce, confessando Gesù sua Luce eterna. Non è il discepolo che dovrà scegliere il martirio. Per questo nei tribunali lui deve lasciare parlare lo Spirito Santo. È lo Spirito di Dio che decide chi deve passare per la morte violenta e chi invece dovrà continuare ad essere luce ben visibile in mezzo agli uomini.
Madre Immacolata, Angeli, Santi, fateci veri testimoni di Gesù con la parole e le opere.