Il Vangelo del giorno, 16 Ottobre 2018 – Lc 11, 37-41

Il commento al Vengelo del
16 Ottobre 2018 su Lc 11, 37-41

Ventottesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: VERDE
  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi: S. Edvige – S. Margherita M. Alacoque – memoria facoltativa
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre
  • Letture del giorno: Venga a me, Signore, il tuo amore
  • Calendario Liturgico di Ottobre
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 11, 37-41
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Date in elemosina, e tutto sarà puro per voi…

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Nel contesto di un pranzo nella casa di un fariseo Luca colloca sorprendentemente una serie di invettive durissime di Gesù contro i farisei e gli scribi a seguire. L’occasione si presenta quando Gesù, sedutosi alla tavola del fariseo non si attiene alle abluzioni rituali.

Certo ogni religione ha i suoi riti; sono i gesti che riflettono e favoriscono l’incontro dell’uomo con Dio che è presente nella nostra storia quotidiana. Ogni rito però corre il rischio di divenire un assoluto.

Formalizzando il gesto esteriore si dimentica l’importanza decisiva del cuore. Gesù lo nota: “Voi, farisei, purificate, sì, l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e d’iniquità”. Il fariseo, all’esterno, riconosce il dono di Dio anche nelle cose minime.

In realtà però, all’interno, egli rapina addirittura la gloria di Dio ed è duro con i fratelli. E’ uno che ha sostituito la misericordia di Dio con la propria impeccabilità. Invece di porre Dio e il suo amore nel suo intimo, ha posto se stesso e l’amore della propria immagine.

A una luminosità esteriore, fatua, Gesù contrappone la luce del dono di sé e della misericordia che viene dal di “dentro” da un cuore che si sente graziato. Paolo, nella sua conversione, getta via ogni suo tesoro di grandezza come immondizia, di fronte alla sublimità della conoscenza e della condiscendenza del suo Signore.

“Piuttosto – allora – date in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco tutto per voi sarà mondo”. L’elemosina è l’aspetto materiale della misericordia. La ricchezza dà possesso che ci divide dal Padre e dai fratelli, torna a essere dono, che riceviamo e doniamo.

“L’elemosina salva dalla morte- che è nel cuore dell’uomo -e purifica da ogni peccato”, perché ci rende misericordiosi come “il Padre che è nei cieli”.

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