Vangelo del giorno – 12 Ottobre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

Chi non è con me, è contro di me

Gesù si trova davanti ad alcuni contestatori, che lo accusano di connivenza col male e di operare i prodigi perché è in combutta con Satana «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». La dura reazione del Signore invita i suoi interlocutori a riflettere per comprendere che chi caccia l’origine di ogni male è un liberatore: uno che guarisce dal male non può essere un alleato del diavolo. Il Maestro chiede di accogliere i suoi gesti come i segni del “dito di Dio”, che opera in mezzo a loro. Come sempre, il cuore di molti interlocutori è indurito al punto da negare l’evidenza.

Il Figlio e il Padre agiscono sempre in profonda unità e ogni guarigione e liberazione dal male che Gesù opera è il segno di fronte a tutti che egli è il salvatore inviato da Dio. Da questa parola prendiamo il motivo della nostra riflessione: quando attorno a noi vediamo soltanto il male o quando vediamo solo violenza e indifferenza, prima o poi i nostri occhi diventeranno incapaci di riconoscere i tanti segni di bene che il Signore opera ancora attraverso i suoi discepoli e attraverso gli uomini e le donne di buona volontà. Per questo Gesù afferma con intransigenza: «Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde». Per questo è necessario vigliare. La lotta contro il male ci accompagnerà per tutta la vita. L’apostolo Pietro nella sua prima lettera scrive: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede» (1Pt 5, 8-9).

Lo «spirito impuro», dice Gesù, anche se è uscito dal nostro cuore cercherà di rientrare. Drammatico è l’esito di chi lascia che il male rientri nei cuori per la pigrizia e la preoccupazione per le cose vane! Questa volta, aggiunge Gesù, entreranno nel cuore «altri sette spiriti». E la condizione nuova è peggiore della prima perché questi spiriti sono più malvagi di lui (ponhrótera eautou).

don Lucio D’Abbraccio

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 11, 15-26
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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