L’amore è il “segno” di Dio nella storia dell’umanità. La chiesa lo ha elevato alla dignità di “sacramento” nella forma della comunione di vita tra gli sposi, a fondamento della famiglia. Sacramento vuol dire “segno efficace” e visibile della presenza di Dio, per costruire una storia di comunione, in alternativa ad una storia di conflitti e di odio. L’amore reciproco diventa così il segno più elevato della libertà umana messa al servizio della comunità degli uomini: l’amore che vuole la vita, non la morte, degli altri, perciò l’amore come fonte e garanzia di eternità. Anche la risurrezione di Gesù è opera dell’amore del Padre: così anche la speranza della nostra personale risurrezione è fondata sullo stesso amore divino, del quale siamo chiamati a dare testimonianza.
Il vangelo annuncia il mistero dell’amore: vivere in esso comporta impegno di fedeltà, richiede uno sguardo reciproco fiducioso e trasparente, come quello dei bambini. La benedizione di Gesù riguarda proprio chi è capace di questo sguardo amorevole, e lo diffonde ovunque: così infatti si costruisce il regno di Dio su questa terra.
L’ideale di questa comunione è proposto sin dalla prima lettura , che ci riporta alle “origini”, ossia al principio fondante della comunità umana. Gesù lo rievoca nel vangelo e lo affida come “missione” a tutti quelli che crederanno in lui.
Questa origine, da cui tutti proveniamo e alla quale tendiamo, è richiamata anche dalla seconda lettura : in Cristo, primogenito di molti fratelli, l’umanità può ritrovare la comunione originaria.
Fonte: Servizio della Parola
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XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Gn 2, 18-24; Sal.127; Eb 2, 9-11; Mc 10, 2-16
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10, 2-16
2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosé?». 4Dissero: «Mosé ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 07 – 13 Ottobre 2018
- Tempo Ordinario XXVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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