Chi accoglierà un solo bambino nel mio nome, accoglie me
Nella memoria dei santi angeli custodi, la liturgia propone il brano evangelico che parla dei bambini. Ciò è molto bello.
Commentando le ultime parole del Vangelo: «chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli», potremmo tradurle dicendo che gli angeli dei piccoli sono vicini di casa di Dio e che Lui li ama e ha a cuore ogni piccolo a cui manda un suo angelo per custodirlo. Chi sono i “piccoli” della Sacra Scrittura? Coloro che sanno, sono consapevoli, di non avere nulla, di non poter disporre neppure della propria vita e che ogni cosa viene da Dio come il segno della sua bontà e della sua provvidenza. Però il nostro cuore, purtroppo, spesso si inganna e si attacca alle cose; siamo abituati a gestire delle risorse e del tempo dimenticando che sono un dono che ci è affidato in amministrazione. Il bambino sa, invece, che la sua vita dipende dalla mamma e dal papà. Per questo si lascia prendere per mano per farsi guidare e proteggere in ogni circostanza, in ogni momento.
Così la vita del cristiano è un cammino verso il riconoscersi figli amati e protetti da Dio, figli che il Padre guarda con amore e misericordia. Gli angeli ci custodiscono lungo questo cammino. Qualunque sia la nostra situazione, non dobbiamo avere timore perché Dio mai si dimenticherà di noi che siamo suoi figli.
Ogni battezzato dovrebbe coltivare con fede la sua amicizia con il proprio angelo custode. Molti santi sono stati devoti all’angelo custode e hanno avuto con lui un rapporto tutto particolare: pensiamo a santa Gemma Galgani o a san Pio da Pietrelcina.
A tal proposito, il nostro amato Papa Francesco, nella meditazione mattutina a Casa Santa Marta ha detto: «consiglio a ciascuno di noi di verificare com’è il rapporto con quest’angelo che il Signore ha mandato per custodirci e accompagnarci nel cammino, e che vede sempre la faccia del Padre che è nel cielo». Chiediamoci con sincerità – ha proseguito il Pontefice – «com’è il rapporto con il mio angelo custode? Lo ascolto? Gli dico buongiorno al mattino? Gli dico: custodiscimi durante il sonno? Parlo con lui? Gli chiedo consiglio? È al mio fianco?».
Chiediamo oggi al Signore e a Maria, Regina degli angeli, la grazia della docilità, di ascoltare la voce di questo nostro compagno, che forse, troppo spesso dimentichiamo, di questo ambasciatore di Dio che è accanto a noi nel nome Suo, affinché continui a guidarci, a proteggerci e a sorreggerci.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 18,1-5.10
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net