Messaggio del Santo Padre ai partecipanti al Forum Interreligioso G20 โ€“ Buenos Aires, 26-28 settembre 2018

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Saluto con affetto gli organizzatori e i partecipanti al Forum interreligioso g20, che questโ€™anno si tiene a Buenos Aires. Queste conferenze interreligiose, nel quadro delle riunioni del Vertice del g20, aspirano a offrire alla comunitร  internazionale lโ€™apporto delle loro diverse tradizioni ed esperienze religiose e filosofiche, per illuminare quelle questioni sociali che ci preoccupano oggi in modo particolare.

In questi giorni di scambi e riflessioni, vi proponete di approfondire il ruolo delle religioni e il loro contributo specifico alla costruzione di un consenso, per uno sviluppo giusto e sostenibile che assicuri un futuro degno per tutti. Certamente le sfide che il mondo deve affrontare in questo momento sono molte e molto complesse. Attualmente ci confrontiamo con situazioni difficili che non riguardano solo tanti nostri fratelli indifesi e dimenticati, ma minacciano il futuro dellโ€™intera umanitร . E noi uomini di fede non possiamo restare indifferenti dinanzi a queste minacce.

Pensando alle religioni, credo che, al di lร  delle differenze e dei punti di vista diversi, un primo apporto fondamentale al mondo di oggi sia quello di essere capaci di mostrare la feconditร  del dialogo costruttivo per trovare, insieme, le soluzioni migliori ai problemi che ci interessano tutti. Un dialogo che non significa rinunciare alla propria identitร  (cfr. Esortazione apostolica Evangelii gaudium, n. 251), bensรฌ essere disposti ad andare incontro allโ€™altro, a capire le sue ragioni, a saper intessere rapporti umani rispettosi, con la convinzione chiara e ferma che ascoltare chi la pensa in modo diverso รจ prima di tutto unโ€™occasione di arricchimento reciproco e di crescita nella fraternitร . Perchรฉ non รจ possibile costruire una casa comune mettendo di lato le persone che la pensano in modo diverso o ciรฒ che considerano importante e che appartiene alla loro identitร  piรน profonda. Occorre costruire una fraternitร  che non sia di โ€œlaboratorioโ€ perchรฉ ยซIl futuro sta nella convivenza rispettosa delle diversitร , non nellโ€™omologazione ad un pensiero unico teoricamente neutraleยป (Discorso al Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, 28 novembre 2013).

Dinanzi a un mondo in cui si afferma e si consolida un paradigma di sviluppo di tipo tecnocratico, con la sua logica di dominio e di controllo della realtร  a favore di interessi economici e di profitto, penso che le religioni abbiano un grande ruolo da svolgere, soprattutto grazie a quello โ€œsguardoโ€ nuovo sullโ€™essere umano che viene dalla fede in Dio Creatore dellโ€™uomo e dellโ€™universo. Qualsiasi tentativo di ricercare un autentico sviluppo economico, sociale e tecnologico deve tener conto della dignitร  dellโ€™essere umano; dellโ€™importanza di guardare ogni persona negli occhi e non come un numero in piรน di una fredda statistica. Ci muove la convinzione che ยซlโ€™uomo รจ lโ€™autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-socialeยป (Costituzione apostolica Gaudium et spes, n. 63). Offriamo pertanto un modo nuovo di guardare agli uomini e alla realtร , non piรน con ansia manipolatrice e dominante, ma nel rispetto della sua natura e della sua vocazione nellโ€™intero creato, perchรฉ ยซnoi tutti esseri dellโ€™universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge ad un rispetto sacro, amorevole e umileยป (Lettera enciclica Laudato siโ€™, n. 89).

Cari amici, desidero rinnovare ancora una volta, e di fronte a questa assemblea tanto qualificata, il mio appello a proteggere la nostra casa comune mediante la preoccupazione per tutta la famiglia umana. Un invito urgente a un nuovo dialogo su come stiamo costruendo la nostra societร , nella ricerca dello sviluppo sostenibile e convinti che le cose possono cambiare.

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Permettetemi di concludere ricordando ancora una volta che siamo tutti necessari in questo compito e che possiamo collaborare tutti insieme quali strumenti di Dio per proteggere e custodire il creato, apportando ognuno la sua cultura e la sua esperienza, i suoi talenti e la sua fede.

E, per favore, vi chiedo di pregare per me.

Vaticano, 6 settembre 2018

 

Francesco

da: Lโ€™Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVIII, n.219, 27/09/2018

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