Il commento al Vengelo del
26 Settembre 2018 su Lc 9, 1-6
Venticinquesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B
- Colore liturgico: VERDE
- Periodo: Mercoledì
- Il Santo di oggi: Ss. Cosma e Damiano – memoria facoltativa
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola
- Letture del giorno: Pro 30, 5-9; Sal 118; Lc 9, 1-6
- Calendario Liturgico di Settembre
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 9, 1-6
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
Gesù affida ai dodici la continuazione della sua opera.
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La vocazione dei Dodici è finalizzata alla missione e Gesù sta all’origine dell’una e dell’altra. Ora Egli compie un gesto decisivo per la continuazione della Chiesa: “chiamò a sé i Dodici”.
Dal folto gruppo dei discepoli che erano attorno a lui, Gesù fa una ‘scelta’ e a questo gruppo di ‘chiamati’ conferisce poteri, affida una missione. “Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi”. L’invito ha come scopo la predicazione del Regno, come quella di Gesù, accompagnata dai segni che rendevano evidente la novità predicata.
Per Luca vi è stretta connessione fra annuncio e opere: il regno di Dio viene dove è stata operata una liberazione dal potere maligno. Gli apostoli partono senza equipaggiamento confidando solo sulla parola del Maestro. Tutto infatti è subordinato all’annuncio della buona novella. Non sono portatori di una dottrina, né maestri di una filosofia religiosa.
Sono annunciatori di un messaggio, sono araldi di un proclama: il regno di Dio è arrivato nella venuta di Gesù di Nazareth. Comprendiamo allora che quelle poche norme date al vero evangelizzatore, preludevano alla visione del suo ultimo e doloroso viaggio verso la morte. Egli sapeva che in quel viaggio non avrebbe fato miracoli, ma da quel viaggio tutto il male sarebbe stato inesorabilmente sconfitto.
Grande lezione per tutti noi. Non dilateremo il regno di Dio con l’abbondanza dei beni materiali e con l’abilità delle nostre capacità, sia pure unite a quelle di Cristo, ma con la generosità di un amore crocifisso. Ciascuno di noi ha certo un po’ di amore crocifisso da mettere a disposizione del regno di Dio, perché la vita, in qualche modo, tutti ci crocifigge, ma sempre per la Risurrezione.