Mi muovo sulle tue orme e la strada per il cielo si srotola nella quotidianità densa di una vita che accanto a te acquista una profondità diversa. È questione di prospettiva: vista con gli occhi di uno che non teme di sacrificare il suo primogenito, ogni piccola cosa si carica di dignità. È questo tuo sguardo che ti chiedo, è coi tuoi occhi che voglio guardarmi e guardare.
Ti innalzo, Signore, ed è l’unico modo che ho per scorgere la possibilità del cielo. Tengo acceso il desiderio di camminare sui tuoi passi, per seguirti in terra e cielo. Il tuo amore mi rende oggetto e questo mi nobilita. Sono oggetto d’amore e dunque tuo strumento. Ti prego di essere strumentalizzato ed è la prima volta che nel farmi docile mezzo la mia dignità viene innalzata.
Ai piedi della croce, nel tuo amore riscopro non la passività che calpesta l’umanità e ne annienta il valore, ma la pazienza della passione, che trasforma il sopportare il dolore in un supportare la vita.
Verena M.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
- Quale strada accoglie i miei passi quotidiani? Su cosa cammino e verso dove sto andando?
- Quando mi sono sentito tramite perfetto dell’amore del Signore? In quale relazione mi sono riscoperto mezzo di grazia?
- Nelle mani di chi ho ritrovato invece il tocco di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 3, 13-17
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net