Il commento al Vangelo di domenica 2 Settembre 2018 (il brano del Vangelo è a fine articolo) – Anno B, a cura di Paolo Curtaz. Qui di seguito il testo ed il video.
Dal di dentro
Non bastava la lunga e sfibrante discussione nella sinagoga di Cafarnao, dopo il miracolo della condivisione dei pani e dei pesci. No, macché.
La liturgia, oggi, riprende il filo interrotto del vangelo di Marco con una nuova disputa, un ennesimo litigio.
E che è?
Nulla è casuale. Forse la Parola vuole offrirci una chiave di lettura e di discernimento in questo momento storico così difficile, rissoso e violento, arrogante e livido, in cui tutti sembrano ergersi a giudici, rabbiosi e vendicativi.
Tutto viene urlato, contrapposto, rinfacciato.
Accuse su accuse, parole forti contro parole forti.
E i discepoli, noi discepoli, io, ci troviamo a disagio.
Intorno a noi, con il livello dello scontro sempre più alto.
Nella Chiesa stessa, con dinamiche e contrapposizioni mondane che tanto male fanno al Vangelo.
Il popolo, che gli altri popoli riconoscono saggio e intelligente, come dice Mosè ai liberati, a volte diventa stolto e sciocco come il mondo che lo attornia.
E, purtroppo, ne imita le dinamiche.
Gesù per primo ha dovuto combattere contro questa opposizione, come abbiamo visto, in un crescendo di accuse e di insinuazioni pretestuose e rissose.
Se lo ha fatto lui possiamo affrontarlo anche noi.
E la prima, ridicola accusa che viene mossa a Gesù, è di non rispettare le tradizioni degli antichi.
Ma dai!
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Le tradizioni
In questa parrocchia si è sempre fatto così!
Da secoli in questa Diocesi si attua questa pastorale!
Chi di voi non ha mai sentito pronunciare questa frase? O l’ha pronunciata?
Parroci contro laici, gruppi contro gruppi, quelli del parroco di prima contro quelli del parroco di oggi…
State pur certi che nella Chiesa, da sempre, in nome dell’unità… ci si contrappone e si litiga! E, la cosa triste, è che ci si sente investiti dall’alto e, perciò, si trattano questioni che hanno a che fare col buon senso come se si trattasse di rivelazioni divine…
Gesù non ha specificato, nel Vangelo, gli orari delle messe, né ha parlato delle unità pastorali o dei giorni in cui fare catechismo… Eppure su questi temi si combatte, si creano malumori. Si fanno diventare gigantesche piccole questioni così che i problemi giganteschi spariscono dalla nostra vista. Diventiamo malati da sacrestia, convinti che il mondo reale sia come ce lo rappresentiamo.
Buona cosa la tradizione.
Dal latino tradere, cioè consegnare abbiamo ricevuto il tesoro della fede, il Vangelo, non ci siamo inventati una religione… Così di generazione in generazione, i cristiani raccontano fedelmente quanto a loro volta hanno accolto. Ed è un valore enorme, la tradizione.
Non il tradizionalismo, che della tradizione ha solo l’apparenza.
Vegliamo e vigiliamo per non confondere le nostre (buone e sante) consuetudini investendole di carisma divino. Abbiamo l’onestà di riconoscere che molte delle nostre posizione non difendono Dio ma le nostre abitudini consolidate.
Sappiamo distinguere, come dice bene Gesù, il consegnare ad altri la preziosa Parola ricevuta, dalle tradizioni degli uomini.
Come già ribadito da Dio attraverso Isaia, egli non gradisce una fede esteriore, una ritualità cerimoniosa che non sappia esprimere verità e conversione di vita.
Non sa che farsene di chiese piene e di cuori vuoti, aridi, razzisti, piccini.
Dura, lo so, ma così vuole il Dio della verità interiore.
Dentro fuori
L’apparenza inganna.
L’apparenza, nel mondo della fede, uccide, spegne, disturba, manipola.
Gesù riporta la fede al suo ambiente principale: il dentro.
Dentro: dove abitano i nostri pensieri nascosti, i nostri giudizi, le nostre convinzioni profonde. Là dove Dio scruta e vede. Inutile affannarsi a curare il fuori di noi, cosa pensano gli altri dei nostri comportamenti, rispettare delle regole per farci applaudire, cercare la stima degli altri, se questo desiderio non parte da dentro, dalla consapevolezza che siamo stati fatti come delle opere d’arte.
Assolutamente inutile.
Curiamo il dentro, allora.
Con onestà, verità, con una preghiera costante, intensa, vera.
Anche quando la Parola, come oggi, ci scuote dalle fondamenta.
Il blog di paolo curtaz: www.paolocurtaz.it
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 2 Settembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Dt 4, 1-2. 6-8; Sal.14; Gc 1, 17-18. 21-27; Mc 7,1-8.14-15.21-23
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,1-8.14-15.21-23
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate
la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 02 – 08 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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