Anche noi, spesso, rischiamo di filtrare il moscerino e di ingoiare il cammello! Immagine fortissima ed efficace che ci richiama ad uno dei rischi che corriamo noi discepoli: quello di perderci nelle minuzie, nelle cose penultime dimenticando l’essenziale.
Essenziale che, come ben ricorda Gesù, sono la giustizia, la misericordia, la fedeltà. Possiamo commettere enormi ingiustizie seguendo le prescrizioni della fede, possiamo elaborare giudizi impietosi sentendoci migliori, possiamo tradire drammaticamente il vangelo credendo di essere dei gran devoti. Papa Francesco insiste molto su questo aspetto: nel vangelo esiste una priorità e questa è la tenerezza di Dio.
Se le persone, guardando la Chiesa, vengono colpite dal giudizio, dalla severità, dalla regola e non vedono il vangelo, abbiamo almeno un problema di comunicazione. Misericordia che non significa annacquare il vangelo ma renderlo accessibile, credibile, incontrabile. Solo l’accoglienza sincera può convincere qualcuno ad avvicinarsi fino ad incontrare il vangelo.
Vigiliamo su noi stessi per non ingoiare cammelli!
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».
Mt 23,23-26