«Carissimi fratelli e sorelle, alle 21:37, il nostro amatissimo Santo Padre Giovanni Paolo II è tornato alla Casa del Padre, preghiamo per lui». Con questa frase, il 2 aprile 2005, Sua Eccellenza monsignor Leonardo Sandri, sostituto alla Segreteria di Stato del Vaticano, proclamò la morte di Papa Giovanni Paolo II, dopo quasi 27 anni di pontificato.
Una frase che pose fine al terzo pontificato più longevo della storia della Chiesa. Un pontificato che vide soprattutto la fine della Guerra Fredda, il crollo del muro di Berlino e il tramonto dell’Unione Sovietica, proprio all’ombra di un pontefice polacco e di lingua slava, il primo e unico della storia.
Papa Giovanni Paolo II fu proclamato papa il 16 ottobre 1978 e si insediò 6 giorni dopo, il 22 ottobre, giorno che la Chiesa gli ha dedicato dopo che Papa Francesco lo ha proclamato Santo nel 2011. Papa Benedetto XVI, invece, lo rese il primo papa ad essere proclamato Beato dal suo immediato successore, evento che accadde nel 2007.
Tra le sue frasi più celebri c’è sicuramente quella proclamata urbi et orbi nel giorno della sua elezione, «se mi sbaglio, mi corrigerete».
Nel suo lungo pontificato il momento più buio fu sicuramente l’attentato subito il 13 maggio 1981, da parte di Mehmet Alì Agca, killer professionista turco che sparo tre colpi di pistola a Papa Wojtyla in piazza San Pietro, tra lo sgomento della folla. Fu un attentato che per pochissimo non costò la vita al pontefice polacco e che compromise la sua salute per tutta la sua vita.
Il momento più luminoso fu forse il Giubileo del 2000 culminato con la Giornata Mondiale della Gioventù che portò a Roma 2 milioni di giovani da tutto il mondo e che fece coniare il termine “Papaboys”, ancora oggi usato per i giovani seguaci del Papa.
Dal punto di vista dottrinale Papa Giovanni Paolo II è considerato dagli storici un conservatore. Ribadì quasi tutti i dogmi principali della Chiesa Cattolica: si oppose duramente alle leggi sul divorzio e sull’aborto, confermò il divieto alle donne di ordinazione sacerdotale, il celibato ecclesiastico e l’esclusione dei divorziati dai sacramenti. Dal punto di vista politico il papa polacco è considerato invece più di orientamento liberale; ricordiamo la strenua lotta al comunismo, la ferma opposizione a qualsiasi tipo di guerra e la battaglia per la cancellazione dei debiti dei paesi poveri del mondo, africani in particolare. Sotto il suo pontificato si fecero enormi passi avanti nell’ecumenismo della Chiesa cristiana e nell’avvicinamento alla religione ebraica con la prima visita di un Papa al campo di sterminio di Auschwitz.
Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato esemplare, condotto con passione, dedizione e fede straordinarie. Wojtyla è stato per tutta la sua vita un costruttore e sostenitore della pace; è stato uno straordinario comunicatore, un uomo dalla volontà di acciaio, un leader e un esempio per tutti, soprattutto per i giovani, ai quali si sentiva particolarmente vicino e dai quali traeva grande energia spirituale. La sua figura è considerata una delle più significative e influenti per il corso della storia contemporanea.