12 Porte: Settimanale
di cultura e informazione religiosa della Diocesi di Bologna
EDITORIALE: È iniziato ieri, mercoledì delle ceneri, la quaresima,
tempo sacro dei 40 giorni.
Questo tempo liturgico, fatto di digiuno, preghiera e carità, fu
pensato fin dall’antichità soprattutto per coloro che si stavano
preparando a ricevere il battesimo nella notte pasquale.
EDITORIALE:
È iniziato ieri, mercoledì delle ceneri, la quaresima,
tempo sacro dei 40 giorni.
Questo tempo liturgico, fatto di digiuno, preghiera e carità, fu
pensato fin dall’antichità soprattutto per coloro che si stavano
preparando a ricevere il battesimo nella notte pasquale. Ma fin dalle
origini, si univa a loro tutta la comunità dei battezzati perché
l’essere cristiani si realizza sempre di fatto come un nuovo diventare
cristiani: nessuno può dire di essere cristiano una volta per tutte:
non è mai un dato di fatto, una storia conclusa che sta alle nostre
spalle, ma è un cammino che esige sempre un esercizio nuovo.
Gli impegni, gli affanni e le preoccupazioni ci fanno ricadere
nell’abitudine, ci espongono al rischio di dimenticare quanto
straordinaria sia l’avventura nella quale Gesù ci ha coinvolti, abbiamo
bisogno, ogni giorno, di iniziare nuovamente il nostro esigente
itinerario di vita evangelica, rientrando in noi stessi mediante pause
ristoratrici dello spirito.
“Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai” sono le parole che
accompagnano il rito delle ceneri. Siamo creature limitate, peccatori
bisognosi sempre di penitenza e di conversione: e siamo onesti! ci fa
un gran bene ricordarlo.
Quando crediamo di stare in piedi da soli e di reggerci con le nostre
gambe senza bisogno di Dio, è proprio quello il momento in cui
diventiamo schiavi di noi stessi e precipitiamo in una terribile
solitudine. La conversione è anzitutto un dono di Dio. È lui stesso che
ci previene, mettendo nel nostro cuore un grande desiderio di pace. La
grazia di Dio accompagna i nostri sforzi verso la piena adesione alla
sua volontà.
La conquista del successo, – diceva ieri il Papa – la bramosia del
prestigio e la ricerca delle comodità, quando assorbono totalmente la
vita sino ad escludere Dio dal proprio orizzonte, conducono veramente
alla felicità? Ci può essere felicità autentica a prescindere da Dio?
L’esperienza dimostra che non si è felici perché si soddisfano le
attese e le esigenze materiali. In realtà, la sola gioia che colma il
cuore umano è quella che viene da Dio: abbiamo infatti bisogno della
gioia infinita.
Questo in realtà è l’impegno di sempre, non solo della quaresima, ma la
grazia speciale di questo tempo sacro è che lo viviamo insieme, gli uni
con gli altri, gli uni per gli altri. Aiutiamoci a vicenda per esempio
nel digiuno e nella sobrietà, a tavola, nella mensa aziendali, nelle
uscite con gli amici. Aiutiamoci a vicenda mettendo in programma con
famigliari e amici la possibilità di partecipare qualche volta in più
alla messa o a momenti di preghiera. Perché non pensiamo con i colleghi
di lavoro, per esempio, a raccogliere il frutto di qualche rinuncia per
qualche opera di carità fatta insieme? Ci guadagnerà anche la nostra
amicizia. Buona quaresima.
Gli altri video della puntata (14) sono su: http://www.bologna.chiesacattolica.it/12porte/puntate/2008/2008_02_07/