? A Maria di Nazareth: preghiera di Mons. Lorenzo Chiarinelli, Vescovo

1645

Eri lì, silenziosa,
forse in preghiera;
con i desideri rivolti al futuro
con nel cuore la primavera della vita.

La casa umile, le pareti grezze,
gli spazi troppo angusti
per contenere le attese.

E Gabriele, l’angelo della luce,
ti disse: “Gioisci,
il tuo Dio ti ha avvolta d’amore
e ti chiede di fare del tuo grembo
il suo cielo”.

La nube luminosa
che copriva il Tabernacolo santo
e che accompagnava Israele
ora ammanta Te:
la Presenza immensa in te dimora,
l’Altissimo si raccoglie, abbreviato,
nel seno vergine
della tua trepidante giovinezza.

“E il Verbo si fece carne”

Sei tu, fanciulla di Nazareth,
ad insegnarci come accogliere Dio;
a raccontarci come si vive di lui,
nel silenzio, nell’intimità, nella fede.

Dicesti con tutte le energie del tuo cuore:
Eccomi!
E diventasti “beata”
nel consegnarti senza riserve
per un servizio d’amore
in un cammino senza ritorno.

Quella piccola casa
ancora oggi racconta la grande avventura.
I graffiti continuano a ripetere:
“Chaire, Maria” (Xàire)
e la lingua semplice della tua terra
parla ancora di te
“bella ragazza”.

Santa Maria!
Tu che hai creduto,
Tu che ti sei fidata di Dio,
Tu che hai toccato l’Invisibile:
mostraci il frutto benedetto del tuo seno, Gesù
suscita in noi la ricerca appassionata di Dio,
aiutaci a sciogliere il canto gioioso
che racconta la storia
antica e sempre nuova
di quell’Amore che, in te fatto carne,
ha imparato ad abitare
nella dimora povera e fragile
qual è il cuore
di ogni uomo e ogni donna che ama.
Amen.

Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo (emerito)