17. La pecorella smarrita (cfr Lc 15,1-7)
Udienza Generale di mercoledรฌ 4 maggio 2016 โ Piazza San Pietro.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Conosciamo tutti lโimmagine del Buon Pastore che si carica sulle spalle la pecorella smarrita. Da sempre questa icona rappresenta la sollecitudine di Gesรน verso i peccatori e la misericordia di Dio che non si rassegna a perdere alcuno. La parabola viene raccontata da Gesรน per far comprendere che la sua vicinanza ai peccatori non deve scandalizzare, ma al contrario provocare in tutti una seria riflessione su come viviamo la nostra fede. Il racconto vede da una parte i peccatori che si avvicinano a Gesรน per ascoltarlo e dallโaltra parte i dottori della legge, gli scribi sospettosi che si discostano da Lui per questo suo comportamento. Si discostano perchรจ Gesรน si avvicinava ai peccatori. Questi erano orgogliosi, erano superbi, si credevano giusti.
La nostra parabola si snoda intorno a tre personaggi: il pastore, la pecora smarrita e il resto del gregge. Chi agisce perรฒ รจ solo il pastore, non le pecore. Il pastore quindi รจ lโunico vero protagonista e tutto dipende da lui. Una domanda introduce la parabola: ยซChi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova?ยป (v. 4). Si tratta di un paradosso che induce a dubitare dellโagire del pastore: รจ saggio abbandonare le novantanove per una pecora sola? E per di piรน non al sicuro di un ovile ma nel deserto? Secondo la tradizione biblica il deserto รจ luogo di morte dove รจ difficile trovare cibo e acqua, senza riparo e in balia delle fiere e dei ladri. Cosa possono fare novantanove pecore indifese? Il paradosso comunque continua dicendo che il pastore, ritrovata la pecora, ยซse la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: Rallegratevi con meยป (v. 6). Sembra quindi che il pastore non torni nel deserto a recuperare tutto il gregge! Proteso verso quellโunica pecora sembra dimenticare le altre novantanove. Ma in realtร non รจ cosรฌ. Lโinsegnamento che Gesรน vuole darci รจ piuttosto che nessuna pecora puรฒ andare perduta. Il Signore non puรฒ rassegnarsi al fatto che anche una sola persona possa perdersi. Lโagire di Dio รจ quello di chi va in cerca dei figli perduti per poi fare festa e gioire con tutti per il loro ritrovamento. Si tratta di un desiderio irrefrenabile: neppure novantanove pecore possono fermare il pastore e tenerlo chiuso nellโovile. Lui potrebbe ragionare cosรฌ: โFaccio il bilancio: ne ho novantanove, ne ho persa una, ma non รจ una grande perditaโ. Lui invece va a cercare quella, perchรจ ognuna รจ molto importante per lui e quella รจ la piรน bisognosa, la piรน abbandonata, la piรน scartata; e lui va a cercarla. Siamo tutti avvisati: la misericordia verso i peccatori รจ lo stile con cui agisce Dio e a tale misericordia Egli รจ assolutamente fedele: nulla e nessuno potrร distoglierlo dalla sua volontร di salvezza. Dio non conosce la nostra attuale cultura dello scarto, in Dio questo non cโentra. Dio non scarta nessuna persona; Dio ama tutti, cerca tutti: uno per uno! Lui non conosce questa parola โscartare la genteโ, perchรจ รจ tutto amore e tutta misericordia.
[ads2]Il gregge del Signore รจ sempre in cammino: non possiede il Signore, non puรฒ illudersi di imprigionarlo nei nostri schemi e nelle nostre strategie. Il pastore sarร trovato lร dove รจ la pecora perduta. Il Signore quindi va cercato lร dove Lui vuole incontrarci, non dove noi pretendiamo di trovarlo! In nessun altro modo si potrร ricomporre il gregge se non seguendo la via tracciata dalla misericordia del pastore. Mentre ricerca la pecora perduta, egli provoca le novantanove perchรฉ partecipino alla riunificazione del gregge. Allora non solo la pecora portata sulle spalle, ma tutto il gregge seguirร il pastore fino alla sua casa per far festa con โamici e viciniโ.
Dovremmo riflettere spesso su questa parabola, perchรฉ nella comunitร cristiana cโรจ sempre qualcuno che manca e se ne รจ andato lasciando il posto vuoto. A volte questo รจ scoraggiante e ci porta a credere che sia una perdita inevitabile, una malattia senza rimedio. Eโ allora che corriamo il pericolo di rinchiuderci dentro un ovile, dove non ci sarร lโodore delle pecore, ma puzza di chiuso! E i cristiani? Non dobbiamo essere chiusi, perchรจ avremo la puzza delle cose chiuse. Mai! Bisogna uscire e non chiudersi in sรจ stessi, nelle piccole comunitร , nella parrocchia, ritenendosi โi giustiโ. Questo succede quando manca lo slancio missionario che ci porta ad incontrare gli altri. Nella visione di Gesรน non ci sono pecore definitivamente perdute, ma solo pecore che vanno ritrovate. Questo dobbiamo capirlo bene: per Dio nessuno รจ definitivamente perduto. Mai! Fino allโultimo momento, Dio ci cerca. Pensate al buon ladrone; ma solo nella visione di Gesรน nessuno รจ definitivamente perduto. La prospettiva pertanto รจ tutta dinamica, aperta, stimolante e creativa. Ci spinge ad uscire in ricerca per intraprendere un cammino di fraternitร . Nessuna distanza puรฒ tenere lontano il pastore; e nessun gregge puรฒ rinunciare a un fratello. Trovare chi si รจ perduto รจ la gioia del pastore e di Dio, ma รจ anche la gioia di tutto il gregge! Siamo tutti noi pecore ritrovate e raccolte dalla misericordia del Signore, chiamati a raccogliere insieme a Lui tutto il gregge!
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Saluti:
[Sono lieto di salutare i pellegrini francesi, in particolare i seminari interdiocesani di Rennes et dโOrlรฉans, accompagnati dai loro Vescovi, lโIstituto Giovanna dโArco di Beaumont sur Oise, come pure gli insegnanti di religione delle scuole europee di Bruxelles e i fedeli del Gabon. Vi invito a sviluppare in voi lo slancio missionario che spinge ad andare incontro agli altri per manifestare loro la misericordia di Dio. Che Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti allโodierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Sud Africa, Australia, Cina, Indonesia, Singapore, Hong Kong, Filippine, Seychelles, Canada e Stati Uniti dโAmerica. Nella gioia del Signore Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie lโamore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!]
[Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca e neerlandese. Saluto in particolare i familiari e amici delle nuove guardie svizzere, venuti a Roma in occasione del giuramento, i collaboratori volontari delle parrocchie dellโArcidiocesi di Monaco e Frisinga, nonchรฉ i membri della Caritas diocesana di Mรผnster. Gesรน non ci lascia mai soli. Questa รจ lโespressione fondamentale della sua misericordia. La presenza del Signore nella vostra vita vi renda sempre piรน gioiosi missionari dellโamore di Cristo.]
[Con cordiale affetto, saluto tutti i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale i diversi gruppi e movimenti del Portogallo e i fedeli della parrocchia di Nossa Senhora de Lourdes, di Sรฃo Tomรฉ. Fratelli e amici, siete in buone mani, siete nelle mani della Vergine Maria. Ella vi protegga dalla tentazione di fare a meno degli altri, pensando di salvarvi da soli. Pregate per me! Dio vi benedica!]
[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, solo Gesรน รจ il vero Pastore, che ci dร la vita in abbondanza. Egli ci accompagna, cammina con noi. Ascoltiamo con mente e cuore aperti la sua Parola, per alimentare la nostra fede, illuminare la nostra coscienza e seguire gli insegnamenti del Vangelo. Il Signore vi benedica!]
[Saluto cordialmente i pellegrini Polacchi. Ieri nel vostro Paese avete celebrato la Beata Vergine Maria, Regina della Polonia. La colletta della Santa Messa di questa Solennitร ci ricorda che Dio ha dato alla vostra nazione in Maria Vergine un mirabile aiuto e una protezione, affinchรฉ, grazie alla Sua intercessione, la fede godesse di continua libertร e la vostra patria si sviluppasse nella pace. Unendomi a questa preghiera benedico di cuore la Polonia e ciascuno di voi.]
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Cari pellegrini di lingua italiana: benvenuti!
Sono lieto di accogliere il pellegrinaggio della Diocesi di Savona-Noli con il Vescovo Mons. Vittorio Lupi; i detenuti e i familiari del progetto โMadonna di Rocaโ di Lecce e i Cavalieri di San Timoteo di Termoli. Saluto le associazioni, i gruppi parrocchiali e le scolaresche, in particolare gli studenti del Liceo Nicolรฒ Braucci di Caivano. Auspico che il vostro pellegrinaggio giubilare sia ricco di copiosi frutti spirituali affinchรฉ, attraversando con fede la Porta Santa otteniate lโindulgenza per voi stessi, per i vostri cari e per i vostri defunti.
Un saluto particolare porgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Il mese di maggio รจ dedicato alla Madonna. Cari giovani, coltivate la devozione alla Madre di Dio con la recita quotidiana del Rosario; cari ammalati, sentite la vicinanza di Maria di Nazaret specialmente nellโora della croce e voi, cari sposi novelli, pregatela perchรฉ non manchi mai nella vostra casa lโamore e il rispetto reciproco.
- Fonteยฉ Copyright 2016 โ Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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