3. Il Natale del Giubileo della Misericordia
Fratelli e sorelle, buongiorno!
In questi giorni natalizi ci viene posto dinanzi il Bambino Gesรน. Sono sicuro che nelle nostre case ancora tante famiglie hanno fatto il presepe, portando avanti questa bella tradizione che risale a san Francesco dโAssisi e che mantiene vivo nei nostri cuori il mistero di Dio che si fa uomo.
La devozione a Gesรน Bambino รจ molto diffusa. Tanti santi e sante lโhanno coltivata nella loro preghiera quotidiana, e hanno desiderato modellare la loro vita su quella di Gesรน Bambino. Penso, in particolare a santa Teresa di Lisieux, che come monaca carmelitana ha portato il nome di Teresa di Gesรน Bambino e del Volto Santo. Lei โ che รจ anche Dottore della Chiesa โ ha saputo vivere e testimoniare quellโโinfanzia spiritualeโ che si assimila proprio meditando, alla scuola della Vergine Maria, lโumiltร di Dio che per noi si รจ fatto piccolo. E questo รจ un mistero grande, Dio รจ umile! Noi che siamo orgogliosi, pieni di vanitร e ci crediamo grande cosa, siamo niente! Lui, il grande, รจ umile e si fa bambino. Questo รจ un vero mistero! Dio รจ umile. Questo รจ bello!
Cโรจ stato un tempo in cui, nella Persona divino-umana di Cristo, Dio รจ stato un bambino, e questo deve avere un suo significato peculiare per la nostra fede. Eโ vero che la sua morte in croce e la sua risurrezione sono la massima espressione del suo amore redentore, perรฒ non dimentichiamo che tutta la sua vita terrena รจ rivelazione e insegnamento. Nel periodo natalizio ricordiamo la sua infanzia. Per crescere nella fede avremmo bisogno di contemplare piรน spesso Gesรน Bambino. Certo, non conosciamo nulla di questo suo periodo. Le rare indicazioni che possediamo fanno riferimento allโimposizione del nome dopo otto giorni dalla sua nascita e alla presentazione al Tempio (cfr Lc 2,21-28); e inoltre alla visita dei Magi con la conseguente fuga in Egitto (cfr Mt 2,1-23). Poi, cโรจ un grande salto fino ai dodici anni, quando con Maria e Giuseppe va in pellegrinaggio a Gerusalemme per la Pasqua, e invece di ritornare con i suoi genitori si ferma nel Tempio a parlare con i dottori della legge.
Come si vede, sappiamo poco di Gesรน Bambino, ma possiamo imparare molto da Lui se guardiamo alla vita dei bambini. ร una bella abitudine che i genitori, i nonni hanno, quella di guardare ai bambini, cosa fanno.
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[ads2]Scopriamo, anzitutto, che i bambini vogliono la nostra attenzione. Loro devono stare al centro perchรฉ? Perchรฉ sono orgogliosi? No! Perchรฉ hanno bisogno di sentirsi protetti. Eโ necessario anche per noi porre al centro della nostra vita Gesรน e sapere, anche se puรฒ sembrare paradossale, che abbiamo la responsabilitร di proteggerlo. Vuole stare tra le nostre braccia, desidera essere accudito e poter fissare il suo sguardo nel nostro. Inoltre, far sorridere Gesรน Bambino per dimostrargli il nostro amore e la nostra gioia perchรฉ Lui รจ in mezzo a noi. Il suo sorriso รจ segno dellโamore che ci dร certezza di essere amati. I bambini, infine, amano giocare. Far giocare un bambino, perรฒ, significa abbandonare la nostra logica per entrare nella sua. Se vogliamo che si diverta รจ necessario capire cosa piace a lui, e non essere egoisti e far fare loro le cose che piacciono a noi. Eโ un insegnamento per noi. Davanti a Gesรน siamo chiamati ad abbandonare la nostra pretesa di autonomia โ e questo รจ il nocciolo del problema: la nostra pretesa di autonomia -, per accogliere invece la vera forma di libertร , che consiste nel conoscere chi abbiamo dinanzi e servirlo. Lui, bambino, รจ il Figlio di Dio che viene a salvarci. Eโ venuto tra di noi per mostrarci il volto del Padre ricco di amore e di misericordia. Stringiamo, dunque, tra le nostre braccia il Bambino Gesรน, mettiamoci al suo servizio: Lui รจ fonte di amore e di serenitร . E sarร una bella cosa, oggi, quando torniamo a casa, andare vicino al presepe e baciare il Bambino Gesรน e dire: โGesรน, io voglio essere umile come te, umile come Dioโ, e chiedergli questa grazia.
Saluti:
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APPELLO
Invito a pregare per le vittime delle calamitร che in questi giorni hanno colpito gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e lโAmerica del Sud, specialmente il Paraguay, causando purtroppo vittime, molti sfollati e ingenti danni. Il Signore dia conforto a quelle popolazioni, e la solidarietร fraterna li soccorra nelle loro necessitร .
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Porgo un cordiale augurio natalizio ai pellegrini di lingua italiana. Sono lieto di accogliere i fedeli delle Diocesi di Vittorio Veneto e Monreale, accompagnati dai loro Pastori Mons. Pizziolo e Mons. Pennisi. Saluto le Suore dellโIstituto Madri Pie, esortandole a vivere con rinnovato entusiasmo il carisma di fondazione. Saluto i ragazzi del Movimento dei Focolari; i cresimandi della Valle Brembana โ ci sono tanti cresimandi oggi qui! โ incoraggiandoli ad essere messaggeri di solidarietร fra le nazioni e testimoni di gioia e di speranza. A tutti auguro di diffondere nella quotidianitร la luce di Cristo, che ha brillato sullโumanitร nella Notte di Natale.
Rivolgo un pensiero speciale ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Lโicona del presepio che contempliamo in questi giorni aiuti voi, cari giovani, a imitare la Santa Famiglia, modello dellโamore vero. Sostenga voi, cari ammalati, ad offrire le vostre sofferenze in unione a quelle di Gesรน per la salvezza del mondo. Incoraggi voi, cari sposi novelli, a edificare la vostra casa sulla roccia della Parola di Dio, rendendola, sullโesempio di quella di Nazaret, un luogo accogliente, pieno di amore, di comprensione e di perdono.
- Fonteยฉ Copyright 2015 โ Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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