PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledรฌ, 19 ottobre 2016
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33. Dar da Mangiare agli affamati. Dar da bere agli assetati
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Una delle conseguenze del cosiddetto โbenessereโ รจ quella di condurre le persone a chiudersi in sรฉ stesse, rendendole insensibili alle esigenze degli altri. Si fa di tutto per illuderle presentando modelli di vita effimeri, che scompaiono dopo qualche anno, come se la nostra vita fosse una moda da seguire e da cambiare ad ogni stagione. Non รจ cosรฌ. La realtร va accolta e affrontata per quello che รจ, e spesso ci fa incontrare situazioni di bisogno urgente. ร per questo che, tra le opere di misericordia, si trova il richiamo alla fame e alla sete: dare da mangiare agli affamati โ ce ne sono tanti oggi โ e da bere agli assetati. Quante volte i media ci informano di popolazioni che soffrono la mancanza di cibo e di acqua, con gravi conseguenze specialmente per i bambini.
[ads2]Di fronte a certe notizie e specialmente a certe immagini, lโopinione pubblica si sente toccata e partono di volta in volta campagne di aiuto per stimolare la solidarietร . Le donazioni si fanno generose e in questo modo si puรฒ contribuire ad alleviare la sofferenza di tanti. Questa forma di caritร รจ importante, ma forse non ci coinvolge direttamente. Invece quando, andando per la strada, incrociamo una persona in necessitร , oppure un povero viene a bussare alla porta di casa nostra, รจ molto diverso, perchรฉ non sono piรน davanti a unโimmagine, ma veniamo coinvolti in prima persona. Non cโรจ piรน alcuna distanza tra me e lui o lei, e mi sento interpellato. La povertร in astratto non ci interpella, ma ci fa pensare, ci fa lamentare; ma quando vediamo la povertร nella carne di un uomo, di una donna, di un bambino, questo ci interpella! E perciรฒ, quellโabitudine che noi abbiamo di sfuggire ai bisognosi, di non avvicinarci a loro, truccando un poโ la realtร dei bisognosi con le abitudini alla moda per allontanarci da essa. Non cโรจ piรน alcuna distanza tra me e il povero quando lo incrocio. In questi casi, qual รจ la mia reazione? Giro lo sguardo e passo oltre? Oppure mi fermo a parlare e mi interesso del suo stato? E se fai questo non mancherร qualcuno che dice: โQuesto รจ pazzo perchรฉ parla con un povero!โ. Vedo se posso accogliere in qualche modo quella persona o cerco di liberarmene al piรน presto? Ma forse essa chiede solo il necessario: qualcosa da mangiare e da bere. Pensiamo un momento: quante volte recitiamo il โPadre nostroโ, eppure non facciamo veramente attenzione a quelle parole: โDacci oggi il nostro pane quotidianoโ.
Nella Bibbia, un Salmo dice che Dio รจ colui che ยซdร il cibo ad ogni viventeยป (136,25). Lโesperienza della fame รจ dura. Ne sa qualcosa chi ha vissuto periodi di guerra o di carestia. Eppure questa esperienza si ripete ogni giorno e convive accanto allโabbondanza e allo spreco. Sono sempre attuali le parole dellโapostolo Giacomo: ยซA che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede puรฒ forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: โAndatevene in pace, riscaldatevi e saziateviโ, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Cosรฌ anche la fede: se non รจ seguita dalle opere, in sรฉ stessa รจ mortaยป (2,14-17) perchรฉ รจ incapace di fare opere, di fare caritร , di amare. Cโรจ sempre qualcuno che ha fame e sete e ha bisogno di me. Non posso delegare nessun altro. Questo povero ha bisogno di me, del mio aiuto, della mia parola, del mio impegno. Siamo tutti coinvolti in questo.
ร anche lโinsegnamento di quella pagina del Vangelo in cui Gesรน, vedendo tanta gente che da ore lo seguiva, chiede ai suoi discepoli: ยซDove possiamo comprare il pane perchรฉ costoro possano mangiare?ยป (Gv 6,5). E i discepoli rispondono: โร impossibile, รจ meglio che tu li congediโฆโ. Invece Gesรน dice loro: โNo. Date loro voi stessi da mangiareโ (cfr Mc 14,16). Si fa dare i pochi pani e pesci che avevano con sรฉ, li benedice, li spezza e li fa distribuire a tutti. ร una lezione molto importante per noi. Ci dice che il poco che abbiamo, se lo affidiamo alle mani di Gesรน e lo condividiamo con fede, diventa una ricchezza sovrabbondante.
Papa Benedetto XVI, nellโEnciclica Caritas in veritate, afferma: ยซDar da mangiare agli affamati รจ un imperativo etico per la Chiesa universale. [โฆ] Il diritto allโalimentazione, cosรฌ come quello allโacqua, rivestono un ruolo importante per il conseguimento di altri diritti. [โฆ] ร necessario pertanto che maturi una coscienza solidale che conservi lโalimentazione e lโaccesso allโacqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni nรฉ discriminazioniยป (n. 27). Non dimentichiamo le parole di Gesรน: ยซIo sono il pane della vitaยป (Gv 6,35) e ยซChi ha sete venga a meยป (Gv 7,37). Sono per tutti noi credenti una provocazione queste parole, una provocazione a riconoscere che, attraverso il dare da mangiare agli affamati e il dare da bere agli assetati, passa il nostro rapporto con Dio, un Dio che ha rivelato in Gesรน il suo volto di misericordia.
Saluti:
[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i sacerdoti della Diocesi di Orlรฉans, accompagnati da Mons. Jacques Blaquart, e gli altri fedeli venuti da Francia, Svizzera e Belgio. Cari fratelli, il poco che abbiamo, se lo rimettiamo nelle mani di Gesรน condividendolo con gli altri nella fede, diventa una ricchezza sovrabbondante. Attraverso la nostra generositร , non temiamo di essere, per i nostri fratelli, la rivelazione della misericordia del Padre. Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti allโodierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Malta, Ghana, Uganda, Sud Africa, Indonesia, Cina, Singapore, Giappone, Filippine e Stati Uniti dโAmerica. Con fervidi auguri che il presente Giubileo della Misericordia sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e la pace del Signore Gesรน!]
[Sono lieto di accogliere i pellegrini provenienti dai Paesi di lingua tedesca. Saluto in particolare la Corale della Cattedrale di Magonza e i numerosi giovani, allievi e ministranti, specialmente il folto gruppo del Liceo di Damme. Questo incontro con il Papa e con la Chiesa universale a Roma vi renda saldi nella testimonianza di Cristo, affinchรฉ la vostra fede sia sempre piรน operosa nella caritร . Di cuore benedico voi e i vostri cari.]
[Carissimi pellegrini di lingua portoghese, vi saluto cordialmente tutti, con una menzione speciale per i gruppi parrocchiali di Mogi Guaรงu e di Pereiras, augurandovi in questโAnno Giubilare la grazia di fare esperienza della grande potenza della Misericordia, che ci fa entrare nel cuore di Dio e ci rende capaci di guardare il mondo con piรน bontร . Cosรฌ Dio benedica voi e le vostre famiglie.]
[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, Gesรน ci invita a fare spazio nel nostro cuore allโurgenza di ยซdare da mangiare agli affamatiยป, condividere ciรฒ che abbiamo con coloro che non hanno i mezzi per soddisfare un bisogno cosรฌ primario, ci educa a quella caritร che รจ un dono traboccante di passione per la vita dei poveri che il Signore ci fa incontrare. Il Signore vi benedica!]
[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Oggi la liturgia commemora il beato martire Don Popieลuszko. Egli si espose in prima persona a favore degli operai e delle loro famiglie, chiedendo giustizia e degne condizioni di vita, la libertร civile e religiosa della Patria. Le parole di san Paolo: โNon lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il beneโ (Rm 12,21) sono state il motto della sua pastorale. Tali parole siano oggi anche per voi, per tutte le famiglie e il popolo polacco una sfida per costruire il giusto ordine sociale nella quotidianitร alla ricerca del bene evangelico. Di cuore vi benedico.]
[Saluto di cuore i pellegrini provenienti dalla Slovacchia, particolarmente i gruppi parrocchiali e la gioventรน salesiana di Bratislava. Fratelli e sorelle, domenica prossima celebreremo la Giornata Missionaria Mondiale, occasione preziosa per riflettere sullโurgenza dellโimpegno missionario della Chiesa e di ciascun cristiano. Anche noi siamo chiamati ad evangelizzare nellโambiente in cui viviamo e lavoriamo. Con questi voti volentieri benedico voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesรน Cristo!]
[Un cordiale benvenuto rivolgo ai pellegrini provenienti dai Paesi Bassi. Saluto in particolare i seminaristi dellโArcidiocesi di Utrecht e delle Diocesi di Rotterdam e Breda, nonchรฉ i rappresentanti del Consiglio delle Chiese nei Paesi Bassi e il Grootkoor Holland. Accogliamo lโinvito dellโAnno Santo della Misericordia a vivere una fede operosa nella caritร rafforzando il nostro impegno verso i fratelli che sono nel bisogno. Il Signore vi benedica tutti.]
* * *
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Accolgo con gioia i fedeli della Diocesi di Caltagirone, con il Vescovo Mons. Calogero Peri, nella ricorrenza del bicentenario di fondazione; i cresimati della Diocesi di Faenza-Modigliana, accompagnati da Mons. Mario Toso; i partecipanti al Seminario promosso dallโUniversitร della Santa Croce; i ragazzi dellโAzione Cattolica di Brindisi-Ostuni e i fedeli di Mistretta.
Saluto il pellegrinaggio delle Suore di San Giovanni Battista, qui convenute per la Canonizzazione di SantโAlfonso Maria Fusco, ed auspico che il carisma del fondatore venga diffuso anche nellโodierna societร . Saluto gli ufficiali dellโAccademia di Modena; la Fondazione Centro di creativitร nazionale; lโAssociazione Diversamente disabili e i partecipanti al Secondo Incontro Donne, Medio oriente e Mediterraneo.
Rivolgo infine un pensiero ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi la liturgia fa memoria di San Paolo della Croce, sacerdote fondatore dei Passionisti: cari giovani, specialmente i ragazzi aderenti al Festival della Diplomazia, la meditazione della Passione di Gesรน vi insegni la grandezza del suo amore per noi; cari ammalati, portate la vostra croce in unione con Cristo per avere sollievo nellโora della prova; e voi, cari sposi novelli, dedicate del tempo alla preghiera, perchรฉ la vostra vita coniugale sia un cammino di perfezione cristiana.
- Fonte ยฉ Copyright 2016 โ Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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