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Il testo ed il commento al Vangelo del
21 settembre 2016 โ Mt 9, 9-13
XXV Settimana del Tempo Ordinario โ Anno II
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- Pubblicitร -

- Colore liturgico: Rosso
- Periodo: Prima settimana del Salterio
- Mercoledรฌ โ 25.a Tempo Ordinario
- Santo del giorno: S. MATTEO (f)
- Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
- Liturgia: Ef 4,1-7.11-13; Sal 18; Mt 9, 9-13
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Mt 9, 9-13
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre andava via, Gesรน, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: ยซSeguimiยป. Ed egli si alzรฒ e lo seguรฌ.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesรน e con i suoi discepoli. Vedendo ciรฒ, i farisei dicevano ai suoi discepoli: ยซCome mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?ยป.
Udito questo, disse: ยซNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: โMisericordia io voglio e non sacrificiโ. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatoriยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commenti al Vangelo di Mt 9, 9-13
Commento a cura dei Monaci Benedettini
Dal banco delle imposte alla sequela di Cristo.
Fra le tante curiositร che vorremmo soddisfare sulla persona di Cristo cโรจ anche quella di poter ascoltare la sua voce; ciรฒ non tanto per sentirne lโaccento, ma per poterne comprendere la profonditร e il fascino che esercitava sugli ascoltatori.
Oggi lo sentiamo ancora una volta scandire un comando a una persona che per il ruolo che svolgeva, molti evitavano e non suscitava sicuramente simpatia; poi lโimmediata risposta: ยซEgli si alzรฒ e lo seguรฌยป. Il banco delle imposte dove sedeva Matteo poteva essere anche considerato una comoda poltrona e un buon mestiere, che garantiva un reddito sicuro e un discreto prestigio oltre che incutere timore. Non รจ perciรฒ facile distogliere dalla loro posizione persone cosรฌ ben accomodate e apparentemente soddisfatte.
Gesรน lo fa con un imperativo categorico: ยซSeguimiยป. Evidentemente il Signore voleva sin dal primo impatto rivelare una grandissima veritร al suo futuro apostolo ed evangelista: la forza divina della sua Parola, quella parola che Matteo riporterร fedelmente nel suo Vangelo e che risuona ancora, grazie a lui, in tutto il mondo. Voleva poi che egli in prima persona potesse godere di una predilezione sicuramente immeritata ed insperata affinchรฉ potesse raccontare al mondo che Gesรน non รจ venuto per i sani che non hanno bisogno del medico, ma per i malati.
Voleva fare di Matteo, convertito dai suoi meschini e forse anche illeciti guadagni, un cantore della misericordia divina; voleva che proprio un pubblicano intonasse quel canto, che tanti e tante hanno poi ripreso e cantato con identico fervore. Voleva infine far comprendere a tutti che i chiamati da Cristo non sono santi prefabbricati, ma anime che, avendolo incontrato e ascoltato la sua voce, hanno il coraggio di seguirlo da vicino dando con tutta la vita una risposta di gratitudine al bene ricevuto dalla divina misericordia.
Vediamo perciรฒ in Matteo un primo anello di una catena dโoro, che ha portato la voce viva di Cristo fino a noi, con lโimmediatezza con cui egli stesso lโha accolta e ne ha goduto. Egli ci invita ad accogliere le sollecitazioni divine che ancora giungono a noi per farci conoscere la veritร e renderci capaci di viverla nella gioia.