Beata colei che ha creduto! Maria nellโAnnunciazione

Ogni anno la liturgia ci prepara al Natale con tre grandi guide: Isaia, Giovanni Battista e Maria; il profeta, il precursore, la madre. Il primo lo annunciรฒ da lontano, il secondo lo additรฒ presente al mondo, la madre lo portรฒ in grembo. Per questo Avvento 2019 ho pensato di affidarci interamente alla Madre. Nessuno meglio di lei ci puรฒ predisporre a celebrare spiritualmente la nascita del Redentore.
Lei non ha celebrato lโAvvento, lo ha vissuto nella sua carne; come ogni donna incinta, Maria sa cosa significa essere โin attesaโ e puรฒ aiutare anche noi ad attendere, in senso forte ed esistenziale, la venuta del nostro Redentore. Contempleremo la Madre di Dio nei tre momenti nei quali la stessa Scrittura ce la presenta al centro degli avvenimenti : lโAnnunciazione, la Visitazione e il Natale.
Qui il servizio di Radio Vaticana
Audio Playerโ Eccomi, sono la serva del Signoreโฆ โ
Iniziamo dallโAnnunciazione. Quando Maria giunse da Elisabetta, questa lโaccolse con grande gioia e, โpiena di Spirito Santoโ, esclamรฒ: Beata colei che ha creduto nellโadempimento delle parole del Signore (Lc l, 45). Lโevangelista san Luca si serve dellโepisodio della Visitazione come di un mezzo per portare alla luce ciรฒ che si era compiuto nel segreto di Nazareth e che solo nel dialogo con unโinterlocutrice poteva essere manifestato e assumere un carattere oggettivo e pubblico.
La cosa grande che รจ avvenuta a Nazareth, dopo il saluto dellโangelo, รจ che Maria โha creduto โ ed รจ diventata cosรฌ โ Madre del Signore โ. Non cโรจ dubbio che questo aver creduto si riferisce alla risposta di Maria allโangelo: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto (Lc 1, 38). Con queste poche e semplici parole si รจ consumato il piรน grande e decisivo atto di fede nella storia del mondo. Questa parola di Maria rappresenta il vertice di ogni comportamento religioso davanti a Dio. Con questa sua risposta โ scrive Origene โ รจ come se Maria dicesse a Dio: โEccomi, sono una tavoletta da scrivere: lo Scrittore scriva ciรฒ che vuole, faccia di me ciรฒ che vuole il Signore di tuttoโ . Egli paragona Maria alla tavoletta cerata che si usava, al suo tempo, per scrivere. Maria, diremmo noi oggi, si offre a Dio come una pagina bianca, sulla quale egli puรฒ scrivere tutto ciรฒ che vuole.
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โIn un istante che non tramonta mai piรน e che resta valido per tutta lโeternitร , la parola di Maria fu la parola dellโumanitร e il suo โsรฌโ, lโamen di tutta la creazione al โsรฌโ di Dio โ (K. Rahner). In lei รจ come se Dio interpellasse di nuovo la libertร creata, offrendole una possibilitร di riscatto. ร questo il senso profondo del parallelismo: Eva โ Maria, caro ai Padri e a tutta la tra-dizione. โCiรฒ che Eva aveva legato con la sua incredulitร , Maria lโha sciolto con la sua fede โ .
Dalle parole di Elisabetta: โBeata colei che ha credutoโ, si vede come giร nel Vangelo, la maternitร divina di Maria non รจ intesa soltanto come maternitร fisica, ma come maternitร anche spirituale, fondata sulla fede. Su ciรฒ si basa santโAgostino quando scrive: โLa Vergine Maria partorรฌ credendo, quel che aveva concepito credendoโฆ Dopo che lโangelo ebbe parlato, ella, piena di fede (fide plena), concependo Cristo prima nel cuore che nel grembo, rispose: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola โ 6. Alla pienezza di grazia da parte di Dio, corrisponde la pienezza della fede da parte di Maria; al โgratia plenaโ, il โfide plenaโ.
Sola con Dio
A prima vista, quello di Maria fu un atto di fede facile e perfino scontato. Diventare madre di un re che avrebbe regnato in eterno sulla casa di Giacobbe, madre del Messia! Non era quello che ogni fanciulla ebrea sognava di essere? Ma questo รจ un modo di ragionare assai umano e carnale. La vera fede non รจ mai un privilegio o un onore, ma รจ sempre un poโ un morire, e cosรฌ fu soprattutto la fede di Maria in questo momento. Anzitutto, Dio non inganna mai, non strappa mai alle creature dei consensi surrettiziamente, nascondendo loro le conseguenze, ciรฒ cui andranno incontro.
Lo vediamo in tutte le grandi chiamate di Dio. A Geremia preannuncia: Ti muoveranno guerra (Ger l, 19) e di Saulo, dice ad Anania: Io gli mostrerรฒ quanto dovrร soffrire per il mio nome (At 9, 16). Solo con Maria, per una missione come la sua, avrebbe agito diversamente? Nella luce dello Spirito Santo, che accompagna la chiamata di Dio, ella ha certamente intravisto che anche il suo cammino non sarebbe stato diverso da quello di tutti gli altri chiamati. Del resto, Simeone, ben presto, darร espressione a questo presentimento, quando le dirร che una spada le avrebbe trapassato lโanima.
Ma giร sul piano semplicemente umano, Maria viene a trovarsi in una totale solitudine. A chi puรฒ spiegare ciรฒ che รจ avvenuto in lei? Chi le crederร quando dirร che il bimbo che porta nel grembo รจ โopera dello Spirito Santoโ? Questa cosa non รจ avvenuta mai prima di lei e non avverrร mai dopo di lei. Maria conosceva certamente ciรฒ che era scritto nella legge di Mosรจ, e cioรจ che la fanciulla che al momento delle nozze non fosse stata trovata in stato di verginitร , doveva essere fatta uscire allโingresso della casa del padre e lapidata dalla gente del villaggio (cfr. Dt 22, 20 s).
Noi parliamo volentieri oggigiorno del rischio della fede, intendendo, in genere, con ciรฒ, il rischio intellettuale; ma per Maria si trattรฒ di un rischio reale! Carlo Carretto, nel suo libretto sulla Madonna, intitolato Beata te che hai creduto (Ed. Paoline 1986), narra come giunse a scoprire la fede di Maria. Quando viveva nel deserto, aveva saputo da alcuni suoi amici Tuareg che una ragazza dellโaccampamento era stata promessa sposa a un giovane, ma che non era andata ad abitare con lui, essendo troppo giovane. Aveva collegato questo fatto con quello che Luca dice di Maria. Perciรฒ ripassando, dopo due anni, in quello stesso accampamento, chiese notizie della ragazza. Notรฒ un certo imbarazzo tra i suoi interlocutori e piรน tardi uno di loro, avvicinandosi con grande segretezza, fece un segno: passรฒ una mano sulla gola con il gesto caratteristico degli arabi quando vogliono dire: โE stata sgozzata โ. Si era scoperta incinta prima del matrimonio e lโonore della famiglia esigeva quella fine. Allora ripensรฒ a Maria, agli sguardi impietosi della gente di Nazareth, agli ammiccamenti, capรฌ la solitudine di Maria, e quella notte stessa la scelse come compagna di viaggio e maestra della sua fede .
Maria รจ lโunica ad aver creduto โin situazione di contemporaneitร โ, cioรจ mentre la cosa accadeva, prima di ogni conferma e di ogni convalida da parte degli eventi e della storia . Ha creduto in totale solitudine. Gesรน disse a Tommaso: Perchรฉ mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno! (Gv 20, 29): Maria รจ la prima di coloro che hanno creduto senza aver ancora visto.
Di Abramo, in una situazione simile, quando anche a lui fu promesso un figlio benchรฉ in tarda etร , la Scrittura dice, quasi con aria di trionfo e di stupore: Abramo ebbe fede in Dio e ciรฒ gli fu accreditato come giustizia (Gn 15, 6). Oh, quanto ciรฒ ora si dice piรน trionfalmente, presso di noi, di Maria! Maria ebbe fede in Dio e ciรฒ le fu accreditato come giustizia. Il piรน grande atto di giustizia mai compiuto sulla terra da un essere umano, dopo quello di Gesรน, che perรฒ รจ anche Dio.
San Paolo dice che Dio ama chi dona con gioia (2 Cor 9, 7) e Maria ha detto a Dio il suo โ sรฌ โ con gioia. Il verbo con cui Maria esprime il suo consenso, e che รจ tradotto con โ fiat โ o con โ si faccia โ, nellโoriginale, รจ allโottativo (gรฉnoito); esso non esprime una semplice rassegnata accettazione, ma vivo desiderio. Come se dicesse: โ Desidero anchโio, con tutto il mio essere, quello che Dio desidera; si compia presto ciรฒ che egli vuole โ. Davvero, come diceva santโAgostino, prima ancora che nel suo corpo ella concepรฌ Cristo nel suo cuore.
Ma Maria non disse โfiatโ che รจ parola latina; non disse neppure โ gรฉnoito โ che รจ parola greca. Che cosa disse allora? Qual รจ la parola che, nella lingua parlata da Maria, corrisponde piรน โ da vicino a questa espressione? Cosa diceva un ebreo quando voleva dire โ cosรฌ sia โ? Diceva โ amen! โ Se รจ lecito cercare di risalire, con pia riflessione, allโipsissima vox, alla parola esatta uscita dalla bocca di Maria โ o almeno alla parola che cโera, a questo punto, nella fonte giudaica usata da Luca -, questa deve essere stata proprio la parola โ amen โ. Amen โ parola ebraica, la cui radice significa soliditร , certezza โ era usata nella liturgia come risposta di fede alla parola di Dio. Ogni volta che, al termine di certi Salmi, nella Volgata si legge โ fiat, fiat โ (nella versione dei Settanta: gรฉnoito, gรฉnoito), lโoriginale ebraico, conosciuto da Maria, porta: Amen, amen!
Con lโAmen si riconosce quel che รจ stato detto come parola ferma, stabile, valida e vincolante. La sua traduzione esatta, quando รจ risposta alla parola di Dio, รจ questa: โCosรฌ รจ e cosรฌ siaโ. Indica fede e obbedienza insieme; riconosce che quel che Dio dice รจ vero e vi si sottomette. E dire โ sรฌ โ a Dio. In questo senso lo troviamo sulla bocca stessa di Gesรน: โ Sรฌ, amen, Padre, perchรฉ cosรฌ รจ piaciuto a teโฆ โ (cf Mt 11, 26). Egli anzi รจ lโAmen personificato: Cosรฌ parla lโAmenโฆ (Ap 3, 14) ed รจ per mezzo di lui che ogni altro โ amen โ pronunciato sulla terra sale ormai a Dio (cf 2 Cor l, 20). Come il โ fiat โ di Maria precorre quello di Gesรน nel Getsemani, cosรฌ il suo โamenโ precorre quello del Figlio. Anche Maria รจ un โ amenโ personificato a Dio.
Nella scia di Maria
Come la scia di un bel vascello va allargandosi fino a sparire e a perdersi allโorizzonte, ma comincia con una punta, che รจ la punta stessa del vascello, cosรฌ รจ dellโimmensa scia dei credenti che formano la Chiesa. Essa comincia con una punta e questa punta รจ la fede di Maria, il suo โ fiat โ. La fede, unitamente alla sua sorella, la speranza, รจ lโunica cosa che non comincia con Cristo, ma con la Chiesa e perciรฒ con Maria, che ne รจ il primo membro, in ordine di tempo e in ordine di importanza. Gesรบ non puรฒ essere il soggetto della fede cristiana perchรฉ ne รจ lโoggetto. La lettera agli Ebrei ci dร una lista di coloro che hanno avuto fede: Per fede Abeleโฆ Per fede, Abramoโฆ Per fede, Mosรจโฆ (Eb 11, 4 ss). Ma questa lista non include Gesรน. Gesรน รจ chiamato โautore e perfezionatore della fedeโ (Eb 12, 2), non uno dei credenti, sia pure il primo.
Per il solo fatto di credere, noi ci troviamo dunque nella scia di Maria e vogliamo ora approfondire cosa significa seguire davvero la sua scia. Nel leggere ciรฒ che riguarda la Madonna nella Bibbia, la Chiesa ha seguito, fin dal tempo dei Padri, un criterio che si puรฒ esprimere cosรฌ: โMaria, vel Ecclesia, vel anima โ, Maria, ossia la Chiesa, ossia lโanima. Il senso รจ che quello che nella Scrittura si dice specialmente di Maria, va inteso universalmente della Chiesa e ciรฒ che si dice universalmente della Chiesa va inteso singolarmente per ogni anima credente.
Attenendoci anche noi a questo principio, vediamo ora ciรฒ che la fede di Maria ha da dire prima alla Chiesa nel suo insieme e poi a ciascuno di noi, cioรจ a ogni singola anima. Mettiamo in luce prima le implicazioni ecclesiali o teologiche della fede di Maria e poi quelle personali o ascetiche. In questo modo, la vita della Madonna non serve solo ad accrescere la nostra privata devozione, ma anche la nostra comprensione profonda della Parola di Dio e dei problemi della Chiesa.
Anzitutto Maria ci parla dellโimportanza della fede. Non cโรจ suono, nรฉ musica lร dove non cโรจ un orecchio capace di ascoltare, per quanto risuonino nellโaria melodie e accordi sublimi. Non cโรจ grazia, o almeno la grazia non puรฒ operare, se non trova la fede ad accoglierla. Come la pioggia non puรฒ far germogliare nulla finchรฉ non trova una terra che lโaccoglie, cosรฌ la grazia se non trova la fede. ร per la fede che noi siamo โ sensibili โ alla grazia. La fede รจ la base di tutto; รจ la prima e la piรน โbuonaโ delle opere da compiere. Opera di Dio รจ questa, dice Gesรน: che crediate (cf Gv 6, 29). La fede รจ cosรฌ importante perchรฉ รจ lโunica che mantiene alla grazia la sua gratuitร . Non cerca di invertire le parti, facendo di Dio un debitore e dellโuomo un creditore. Per questo essa รจ tanto cara a Dio che fa dipendere dalla fede praticamente tutto, nei suoi rapporti con lโuomo.
Grazia e fede: sono posti, in tal modo, i due pilastri della salvezza; sono dati allโuomo i due piedi per camminare o le due ali per volare. Non si tratta perรฒ di due cose parallele, quasi che da Dio venisse la grazia e da noi la fede, e la salvezza dipendesse cosรฌ, in parti eguali, da Dio e da noi, dalla grazia e dalla libertร . Guai se uno pensasse: la grazia dipende da Dio, ma la fede dipende da me; insieme, io e Dio facciamo la salvezza! Avremmo fatto di nuovo, di Dio, un debitore, uno che dipende in qualche modo da noi, e che deve condividere con noi il merito e la gloria. San Paolo toglie ogni dubbio quando dice: Per grazia siete salvi mediante la fede e ciรฒ (cioรจ il credere, o, piรน globalmente, lโessere salvi per grazia mediante la fede, che รจ la stessa cosa) non viene da voi, ma รจ dono di Dio perchรฉ nessuno possa vantarsene (Ef 2, 8 s). Anche in Maria lโatto di fede fu suscitato dalla grazia dello Spirito Santo.
Quello che ora ci interessa รจ mettere in luce alcuni aspetti della fede di Maria che possono aiutare la Chiesa di oggi a credere piรน pienamente. Lโatto di fede di Maria รจ quanto mai per-sonale, unico e irrepetibile. ร un fidarsi di Dio e un affidarsi completamente a Dio. E un rapporto da persona a persona. Questo si chiama fede soggettiva. Lโaccento รจ qui sul fatto di credere, piรน che sulle cose credute. Ma la fede di Maria รจ anche quanto mai oggettiva, comunitaria. Ella non crede in un Dio soggettivo, personale, avulso da tutto, e che si rivela solo a lei nel segreto. Crede invece al Dio dei Padri, al Dio del suo popolo. Riconosce nel Dio che le si rivela, il Dio delle promesse, il Dio di Abramo e della sua discendenza.
Ella si inserisce umilmente nella schiera dei credenti, diventa la prima credente della nuova alleanza, come Abramo era stato il primo credente dellโantica alleanza. Il Magnificat รจ tutto pieno di questa fede basata sulle Scritture e di riferimenti alla storia del suo popolo. Il Dio di Maria รจ un Dio dai tratti squisitamente biblici: Signore, Potente, Santo, Salvatore. Maria non avrebbe creduto allโangelo, se le avesse rivelato un Dio diverso, che ella non avesse potuto riconoscere come il Dio del suo popolo Israele. Anche esternamente, Maria si adegua a questa fede. Si assoggetta infatti a tutte le prescrizioni della legge; fa circoncidere il Bambino, lo presenta al tempio, si sottopone lei stessa al rito della purificazione, sale a Gerusalemme per la Pasqua.
Ora tutto questo รจ per noi di grande insegnamento. Anche la fede, come la grazia, รจ andata soggetta, lungo i secoli, a un fenomeno di analisi e di frantumazione, per cui si hanno innumerevoli specie e sottospecie di fede. I fratelli protestanti, per esempio, valorizzano di piรน quel primo aspetto, soggettivo e personale, della fede. โ Fede โ scrive Lutero โ รจ una fiducia viva e audace nella grazia di Dio โ; รจ una โ ferma fiducia โ 13. In alcune correnti del protestantesimo, come nel Pietismo, dove questa tendenza รจ portata allโestremo, i dogmi e le cosiddette veritร di fede non hanno quasi alcuna rilevanza. Lโatteggiamento interiore, personale, verso Dio รจ la cosa piรน importante e quasi esclusiva.
Nella tradizione cattolica e ortodossa ha avuto invece, fin dallโantichitร , unโimportanza grandissima il problema della retta fede o dellโortodossia. Il problema delle cose da credere prese, ben presto, il sopravvento sullโaspetto soggettivo e personale del credere, cioรจ sullโatto di fede. I trattati dei Padri, intitolati โ Sulla fede โ (De fide) non accennano nemmeno alla fede come atto soggettivo, come fiducia e abbandono, ma si preoccupano di stabilire quali sono le veritร da credere in comunione con tutta la Chiesa, in polemica contro gli eretici. In seguito alla Riforma, in reazione allโaccentuazione unilaterale della fede-fiducia, questa tendenza si รจ accentuata nella Chiesa cattolica. Credere significa principalmente aderire al credo della Chiesa. San Paolo diceva che โ con il cuore si crede e con la bocca si fa la professione di fede โ (cf Rm 10, 10): la โprofessione โ della retta fede ha preso spesso il sopravvento sul โ credere con il cuore โ.
Maria ci spinge a ritrovare, anche in questo campo, โ lโintero โ che รจ tanto piรน ricco e piรน bello di ogni singola parte. Non basta avere una fede solo soggettiva, una fede che sia un abbandonarsi a Dio nellโintimo della propria coscienza. ร tanto facile, per questa strada, rimpicciolire Dio alla propria misura. Questo avviene quando ci si fa una propria idea di Dio, basata su una propria interpretazione personale della Bibbia, o su lโinterpretazione del proprio ristretto gruppo, e poi si aderisce ad essa con tutte le forze, magari anche con fanatismo, senza accorgersi che ormai si sta credendo in se stessi piรน che in Dio e che tutta quella incrollabile fiducia in Dio, altro non รจ che una incrollabile fiducia in se stessi.
Non basta perรฒ neppure una fede solo oggettiva e dommatica, se questa non realizza lโintimo, personale contatto, da io a tu, con Dio. Essa diventa facilmente una fede morta, un credere per interposta persona o per interposta istituzione, che crolla non appena entra in crisi, per qualsiasi ragione, il proprio rapporto con lโistituzione che รจ la Chiesa. ร facile, in questo modo, che un cristiano arrivi alla fine della vita, senza aver mai fatto un atto di fede libero e personale, che รจ lโunico che giustifichi il nome di โ credente โ.
Bisogna dunque credere personalmente, ma nella Chiesa; credere nella Chiesa, ma personalmente. La fede dommatica della Chiesa non mortifica lโatto personale e la spontaneitร del credere, ma anzi lo preserva e permette di conoscere e abbracciare un Dio immensamente piรน grande di quello della mia povera esperienza. Nessuna creatura infatti รจ capace di abbracciare, con il suo atto di fede, tutto quello che, di Dio, si puรฒ conoscere. La fede della Chiesa รจ come il grande angolare che permette di cogliere e fotografare, di un panorama, una porzione molto piรน vasta del semplice obiettivo. Nellโunirmi alla fede della Chiesa, io faccio mia la fede di tutti quelli che mi hanno preceduto: degli apostoli, dei martiri, dei dottori. I Santi, non potendo portare con sรฉ in cielo la fede โ dove essa non serve piรน -, lโhanno lasciata in ereditร alla Chiesa.
Cโรจ una potenza incredibile racchiusa in quelle parole: โIo credo in Dio Padre Onnipotente..โ. Il mio piccolo โ io โ, unito e fuso con quello grande di tutto il corpo mistico di Cristo, passato e presente, forma un grido piรน potente del fragore del mare che fa tremare dalle fondamenta il regno delle tenebre.
Crediamo anche noi!
Passiamo ora a considerare le implicazioni personali e ascetiche che scaturiscono dalla fede di Maria. SantโAgostino, dopo aver affermato, nel testo citato sopra, che Maria โ piena di fede, partorรฌ credendo quel che aveva concepito credendo โ, trae da questo unโapplicazione pratica dicendo: โ Maria credette e in lei quel che credette si avverรฒ. Crediamo anche noi, perchรฉ quel che si avverรฒ in lei possa giovare anche a noiโ .
Crediamo anche noi! La contemplazione della fede di Maria ci spinge a rinnovare anzitutto il nostro personale atto di fede e di abbandono in Dio. Di qui lโimportanza decisiva di dire a Dio, una volta nella vita, un โ si faccia, fiat โ, come quello di Maria. Quando questo avviene, esso รจ un atto avvolto nel mistero perchรฉ coinvolge insieme grazia e libertร ; รจ una specie di concepimento. La creatura non puรฒ farlo da sola; Dio perciรฒ lโaiuta senza toglierle la sua libertร .
Che si deve dunque fare? Eโ semplice: dopo averci pregato, perchรฉ non sia una cosa superficiale, dire a Dio con le parole stesse di Maria: โEccomi, sono il servo, o la serva, del Signore: si faccia di me secondo la tua parola! โ. Dico amen, sรฌ, mio Dio, a tutto il tuo progetto, ti cedo me stesso!
Dobbiamo perรฒ ricordarci che Maria disse il suo โ fiat โ allโottativo, con desiderio e gioia. Quante volte noi ripetiamo quelle parole in uno stato dโanimo di mal celata rassegnazione, come chi, chinando la testa, dice a denti stretti: โ Se proprio non si puรฒ farne a meno, ebbene si faccia la tua volontร ! โ. Maria ci insegna a dirlo diversamente. Sapendo che la volontร di Dio a nostro riguardo รจ infinitamente piรน bella e piรน ricca di promesse, di ogni nostro progetto; sapendo che Dio รจ amore infinito e che nutre per noi โ progetti di pace e non di afflizioneโ (cf Ger 29, 11), noi diciamo, pieni di desiderio e quasi con impazienza, come Maria: โ Si compia presto su di me, o Dio, la tua volontร di amore e di pace! โ.
Con ciรฒ si realizza il senso della vita umana e la sua piรน grande dignitร . Dire โ sรฌ โ, โ amen โ, a Dio non umilia la dignitร dellโuomo, come pensa talvolta lโuomo dโoggi, ma la esalta. Del resto, qual รจ lโalternativa a questo โ amen โ detto a Dio? Proprio il pensiero contemporaneo che ha fatto dellโanalisi dellโesistenza il suo oggetto primario, ha dimostrato chiaramente che dire โ amen โ bisogna e se non si dice a Dio che รจ amore, lo si deve dire a qualcosโaltro che รจ solo fredda e paralizzante necessitร : al destino, al fato.
โ Il mio giusto vivrร di fede โ
Tutti devono e possono imitare Maria nella sua fede, ma in modo particolare deve farlo il sacerdote e chiunque รจ chiamato, in qualche modo, a trasmettere ad altri la fede e la Parola. โIl mio giusto โ dice Dio โ vivrร di fede โ (cf Ab 2, 4; Rm 1, 17): questo vale, a un titolo speciale, per il sacerdote: Il mio sacerdote โ dice Dio โ vivrร di fede. Egli รจ lโuomo della fede. Il peso specifico di un sacerdote รจ dato dalla sua fede. Egli inciderร nelle anime nella misura della sua fede. I1 compito del sacerdote o del pastore in mezzo al popolo, non รจ solo quello di distributore di sacramenti e di servizi, ma anche quello di suscitatore e testimone della fede. Egli sarร veramente uno che guida, che trascina, nella misura con cui crederร e avrร ceduto la sua libertร a Dio, come Maria.
Il grande essenziale segno, ciรฒ che i fedeli colgono immediatamente in un sacerdote e in un pastore, รจ se โ ci crede โ: se crede in ciรฒ che dice e in ciรฒ che celebra. Chi dal sacerdote cerca anzitutto Dio, se ne accorge subito; chi non cerca da lui Dio, puรฒ essere facilmente tratto in inganno e indurre in inganno lo stesso sacerdote, facendolo sentire importante, brillante, al passo coi tempi, mentre, in realtร , รจ anche lui, come si diceva nel capitolo precedente, un uomo โ vuoto โ. Perfino il non credente che si accosta al sacerdote in uno spirito di ricerca, capisce subito la differenza. Quello che lo provocherร e che potrร metterlo salutarmente in crisi, non sono in genere le piรน dotte discussioni della fede, ma la semplice fede. La fede รจ contagiosa. Come non si contrae contagio, sentendo solo parlare di un virus o studiandolo, ma venendone a contatto, cosรฌ รจ con la fede.
La forza di un servitore di Dio รจ proporzionata alla forza della sua fede. A volte si soffre e magari ci si lamenta in preghiera con Dio, perchรฉ la gente abbandona la Chiesa, non lascia il peccato, perchรฉ parliamo parliamo, e non succede niente. Un giorno gli apostoli tentarono di cacciare il demonio da un povero ragazzo ma senza riuscirvi. Dopo che Gesรน ebbe cacciato, lui, lo spirito cattivo dal ragazzo, si accostarono a Gesรน in disparte e gli chiesero: Perchรฉ noi non abbiamo potuto scacciarlo? E Gesรน rispose: Per la vostra poca fede (Mi 17, 19-20).
Il mondo, abbiamo detto, รจ solcato, come il mare, dalla scia di un bel vascello, che รจ la scia di fede aperta da Maria. Entriamo in questa scia. Crediamo anche noi perchรฉ quel che si avverรฒ in lei si avveri anche in noi. Invochiamo la Madonna con il dolce titolo di Virgo fidelis: Vergine credente, prega per noi!
1.Origene, Commento al vangelo di Luca, framm. 18 (GCS, 49, p. 227).
2.S. Ireneo, Adv. Haer III,22,4.
3.S. Agostino, Discorsi, 215,4 (PL 38,1074).