Commento al Vangelo del 6 gennaio 2016 โ€“ don Giovanni Berti โ€“ Gioba

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Epifania-di-accoglienza-coloredbisCommento al Vangelo a cura di don Giovanni Berti 

La tradizione del presepe napoletano รจ conosciuta in tutto il mondo. In una zona ben specifica del centro storico di Napoli, via San Gregorio Armeno, ci sono un infinitร  di piccole e piccolissime botteghe artigianali che producono ogni anno le statuette che vanno poi ad arricchire i presepi della cittร  partenopea e di tutto il mondo.
Accanto ai personaggi principali, la sacra famiglia, pastori e angeli, si trovano esposte di volta in volta nuove statuine con personaggi diversissimi, legati alla storia e allโ€™attualitร . Eโ€™ proprio questo che ha reso cosรฌ famosa questa via di Napoli, perchรฉ ogni anno gli artisti del presepe aggiungono personaggi presi dalla cronaca e dallโ€™attualitร , dai piรน disparati ambienti di vita: lo sport, la politica, il cinema, la musica, la religioneโ€ฆ Sembra che un indice di popolaritร  attuale dei personaggi pubblici passi proprio da queste botteghe del presepe.

[ads2]Eโ€™ davvero singolare e potrebbe sembrare una cosa quasi blasfema accostare alla Nativitร  di Gesรน tanti dei personaggi rappresentati che sembrano avere non nulla a che fare con il messaggio del presepe.
Eppure dietro questa tradizione popolare si nasconde un messaggio molto evangelico.
Se ci allontaniamo da questa via di Napoli e andiamo sulle pagine del racconto evangelico, vediamo che la scelta operata dallโ€™evangelista Matteo non รจ meno strana e sorprendente.
Lโ€™evangelista Luca aveva raccontato di pastori come primi adoratori di Gesรน, Matteo invece fa apparire in scena questi personaggi davvero strani, i Magi, che stando letteralmente al racconto rappresentano tutto quello che di piรน lontano ci puรฒ essere con il Messia atteso dal popolo dโ€™Israele.
Sono pagani, venuti da un posto distante e quindi fuori dalla terra promessa, luogo ritenuto unico dalla benedizione di Dio. Il loro mestiere รจ quello della magia, che dal punto di vista della religione ebraica era segno di maledizione e paganesimo da condannare. Eโ€™ quindi molto comprensibile lo sconcerto di Erode e dei rappresentanti religiosi di Gerusalemme quando questi maghi pagani si presentano con il loro messaggio (ยซDovโ€™รจ colui che รจ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป). Che cosa cโ€™entrano questi con il Messia, con la nostra tradizione e con la nostra religione? Che diritto hanno di essere qui?
Sconcerto, paura e alla fine violenza (il racconto che segue narra della strage degli innocenti ad opera di Erode) si impadroniscono di coloro che avrebbero dovuto essere i primi a riconoscere la venuta di Gesรน, ma che in realtร  sono bloccati e irrigiditi entro le mura difensive della cittร  santa.
Ed ecco allora che i primi ad arrivare a Dio sono proprio i piรน lontani ed esclusi, e in questo si vede anticipata tutta la storia successiva di Gesรน. Infatti Gesรน da lontano (da Dio) scende per radunare il mondo intero, annullando lontananze fisiche e relazionali, annunciando il messaggio luminoso (come la sua stella) della misericordia di Dio.
Eโ€™ questa misericordia che dona una gioia profonda agli โ€œindegniโ€ maghi pagani che si ritrovano faccia a faccia con la bontร  universale di Dio. Sembrava che non cโ€™entrassero nulla con Dio e ora si ritrovano in prima fila.
Per questo quando guardo le bizzarre statuine dei laboratori di Napoli, mi ricordo che Gesรน รจ davvero per tutti, e che il suo messaggio di misericordia non va smorzato ma amplificato dalla mia condotta personale che si deve rivestire di misericordia e accoglienza senza limiti.
Le statuine napoletane rappresentano solo personaggi famosi, ma attorno al cuore di Gesรน cโ€™รจ posto anche per chi รจ sconosciuto e dimenticato, per chi รจ lontano e nascosto, per chi รจ uomo e donna indipendentemente da cultura, religione, situazione di vitaโ€ฆ

Giovanni don

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