
Per il ritiro quaresimale dei ragazzi di terza media delle parrocchie della zona, abbiamo pensato di partire proprio da questo brano del vangelo, nel quale questa giovane donna si trova sotto la minaccia di una condanna senza appello. Ai ragazzi faremo percorrere un cammino a piedi con una pietra in tasca fino ad arrivare alla porta santa del santuario della madonna del Carmine, dove avranno la possibilitร , se vogliono, di accostarsi al sacramento della riconciliazione.
[ads2]La pietra che porteranno con se รจ un richiamo a quelle pietre che minacciavano la donna, che secondo gli studiosi della Bibbia non doveva essere molto piรน grande di questi ragazzi di 13/14 anni, perchรฉ la lapidazione come condanna per adulterio era riservata proprio alle donne giovani nella fase sposalizio, che veniva prima delle nozze vere e proprie. Ovviamente รจ solo una coincidenza, ma nello stesso tempo sento che รจ anche un invito a pensare proprio a questi preadolescenti in una fase davvero delicata della loro crescita fisica, spirituale e di fede.
Nel racconto del Vangelo Gesรน si presenta come un liberatore, pronto a sfidare consuetudini sociali e religiose pur di affermare con forza la misericordia di Dio. Lui e la donna sono attorniati da un gruppo di uomini che vogliono condannare entrambi con la scusa della religione. Gesรน รจ chiamato a prendere posizione e sembra davvero messo in un angolo dalla domanda degli aspiranti lapidatori. Se dirร di โsiโ alla lapidazione secondo la legge di Mosรจ, allora la sua fama di buono e misericordioso verrร infranta, se al contrario (come si aspettano), prenderร la difese della donna allora si porrร contro la religione, e sarร quindi meritevole anche lui di lapidazione. La donna รจ indifendibile, proprio perchรฉ colta sul fatto, e davvero non cโรจ scampo per lei e in fondo anche per Gesรน.
La risposta di Gesรน, preceduta da quello strano scrivere per terra (che secondo alcuni รจ lo scrivere i peccati dei presenti insieme alla loro condanna), รจ ancora una volta sorprendente. Non dice se sia giusto o meno lapidare la donna, e nemmeno tenta di minimizzare quel che viene ritenuto il suo peccato. Lui solidarizza con lei, rimane li accanto e invita i suoi accusatori a fare altrettanto.
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Gesรน invita tutti i presenti, noi compresi che assistiamo alla scena da questa pagina del Vangelo, a sentirci meritevoli di condanna perchรฉ tutti peccatori. E se ci sentiamo tutti peccatori, allora non ha piรน senso dividerci in โbuoniโ e โcattiviโ. Siamo tutti come questa donna, e nello stesso tempo guardati da Gesรน con perdono e speranza.
Tutti noi abbiamo in mano due pietre, una sempre pronta ad essere scagliata verso il prossimo che non la pensa come noi, che secondo noi sbaglia ed รจ meritevole di condanna, e poi abbiamo sempre unโaltra pietra, pronta per noi stessi, quando ci condanniamo senza speranza nei confronti di Dio e della vita, quando il senso di colpa ci blocca e ci rende tristi.
Gesรน invita i presenti e anche noi ad aprire le mani e a far cadere queste pietre, per fare come lui fa con la donna, cioรจ risollevarci gli uni gli altri con una rinnovata possibilitร di cambiare, crescere ed essere migliori, sempre.
Eโ cosรฌ che vorrei che i ragazzi del ritiro vivessero il loro cammino con la pietra in tasca verso lโincontro con Gesรน. Vorrei che sentissero sempre la forza dellโamore di Dio che li invita a non piegarsi sui loro giudizi negativi e i giudizi negativi degli altri, ma si aprano allโentusiasmo di poter sempre ripartire e rincominciare anche dopo aver sbagliato e dopo aver constatato che non sempre sono adeguati alle attese del mondo.
Penso che in questa iniezione di fiducia noi adulti abbiamo davvero un grande compito, che ci viene proprio su mandato di Gesรน stesso. E questo compito di iniettare fiducia e non condanna, come Gesรน fa con la donna del vangelo, lo abbiamo anche tra di noi e verso il mondo e verso tutti coloro che ci passano accanto con le loro pesanti pietre sul cuore.
Quinta Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: viola
- Is 43, 16-21; Sal 125; Fil 3, 8-14; Gv 8, 1-11
Gv 8, 1-11
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน si avviรฒ verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recรฒ di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: ยซMaestro, questa donna รจ stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosรจ, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?ยป. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesรน si chinรฒ e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichรฉ insistevano nellโinterrogarlo, si alzรฒ e disse loro: ยซChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiยป. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciรฒ, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era lร in mezzo. Allora Gesรน si alzรฒ e le disse: ยซDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?ยป. Ed ella rispose: ยซNessuno, Signoreยป. E Gesรน disse: ยซNeanchโio ti condanno; vaโ e dโora in poi non peccare piรนยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 13 โ 19 Marzo 2016
- Tempo di Quaresima V, Colore viola
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net