Commento al Vangelo del 13 marzo 2016 โ€“ don Giovanni Berti โ€“ Gioba

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Commento al Vangelo a cura di don Giovanni Berti 

Per il ritiro quaresimale dei ragazzi di terza media delle parrocchie della zona, abbiamo pensato di partire proprio da questo brano del vangelo, nel quale questa giovane donna si trova sotto la minaccia di una condanna senza appello. Ai ragazzi faremo percorrere un cammino a piedi con una pietra in tasca fino ad arrivare alla porta santa del santuario della madonna del Carmine, dove avranno la possibilitร , se vogliono, di accostarsi al sacramento della riconciliazione.

[ads2]La pietra che porteranno con se รจ un richiamo a quelle pietre che minacciavano la donna, che secondo gli studiosi della Bibbia non doveva essere molto piรน grande di questi ragazzi di 13/14 anni, perchรฉ la lapidazione come condanna per adulterio era riservata proprio alle donne giovani nella fase sposalizio, che veniva prima delle nozze vere e proprie. Ovviamente รจ solo una coincidenza, ma nello stesso tempo sento che รจ anche un invito a pensare proprio a questi preadolescenti in una fase davvero delicata della loro crescita fisica, spirituale e di fede.

Nel racconto del Vangelo Gesรน si presenta come un liberatore, pronto a sfidare consuetudini sociali e religiose pur di affermare con forza la misericordia di Dio. Lui e la donna sono attorniati da un gruppo di uomini che vogliono condannare entrambi con la scusa della religione. Gesรน รจ chiamato a prendere posizione e sembra davvero messo in un angolo dalla domanda degli aspiranti lapidatori. Se dirร  di โ€œsiโ€ alla lapidazione secondo la legge di Mosรจ, allora la sua fama di buono e misericordioso verrร  infranta, se al contrario (come si aspettano), prenderร  la difese della donna allora si porrร  contro la religione, e sarร  quindi meritevole anche lui di lapidazione. La donna รจ indifendibile, proprio perchรฉ colta sul fatto, e davvero non cโ€™รจ scampo per lei e in fondo anche per Gesรน.

La risposta di Gesรน, preceduta da quello strano scrivere per terra (che secondo alcuni รจ lo scrivere i peccati dei presenti insieme alla loro condanna), รจ ancora una volta sorprendente. Non dice se sia giusto o meno lapidare la donna, e nemmeno tenta di minimizzare quel che viene ritenuto il suo peccato. Lui solidarizza con lei, rimane li accanto e invita i suoi accusatori a fare altrettanto.

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Gesรน invita tutti i presenti, noi compresi che assistiamo alla scena da questa pagina del Vangelo, a sentirci meritevoli di condanna perchรฉ tutti peccatori. E se ci sentiamo tutti peccatori, allora non ha piรน senso dividerci in โ€œbuoniโ€ e โ€œcattiviโ€. Siamo tutti come questa donna, e nello stesso tempo guardati da Gesรน con perdono e speranza.

Tutti noi abbiamo in mano due pietre, una sempre pronta ad essere scagliata verso il prossimo che non la pensa come noi, che secondo noi sbaglia ed รจ meritevole di condanna, e poi abbiamo sempre unโ€™altra pietra, pronta per noi stessi, quando ci condanniamo senza speranza nei confronti di Dio e della vita, quando il senso di colpa ci blocca e ci rende tristi.
Gesรน invita i presenti e anche noi ad aprire le mani e a far cadere queste pietre, per fare come lui fa con la donna, cioรจ risollevarci gli uni gli altri con una rinnovata possibilitร  di cambiare, crescere ed essere migliori, sempre.

Eโ€™ cosรฌ che vorrei che i ragazzi del ritiro vivessero il loro cammino con la pietra in tasca verso lโ€™incontro con Gesรน. Vorrei che sentissero sempre la forza dellโ€™amore di Dio che li invita a non piegarsi sui loro giudizi negativi e i giudizi negativi degli altri, ma si aprano allโ€™entusiasmo di poter sempre ripartire e rincominciare anche dopo aver sbagliato e dopo aver constatato che non sempre sono adeguati alle attese del mondo.

Penso che in questa iniezione di fiducia noi adulti abbiamo davvero un grande compito, che ci viene proprio su mandato di Gesรน stesso. E questo compito di iniettare fiducia e non condanna, come Gesรน fa con la donna del vangelo, lo abbiamo anche tra di noi e verso il mondo e verso tutti coloro che ci passano accanto con le loro pesanti pietre sul cuore.

Giovanni don

Quinta Domenica del Tempo di Quaresima

Gv 8, 1-11
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesรน si avviรฒ verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recรฒ di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: ยซMaestro, questa donna รจ stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosรจ, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?ยป. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesรน si chinรฒ e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichรฉ insistevano nellโ€™interrogarlo, si alzรฒ e disse loro: ยซChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiยป. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciรฒ, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era lร  in mezzo. Allora Gesรน si alzรฒ e le disse: ยซDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?ยป. Ed ella rispose: ยซNessuno, Signoreยป. E Gesรน disse: ยซNeanchโ€™io ti condanno; vaโ€™ e dโ€™ora in poi non peccare piรนยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 13 โ€“ 19 Marzo 2016
  • Tempo di Quaresima V, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net